Appuntamento mortale nel cielo di Delhi di Fabio Galvano

I rottami sparsi nel raggio di 10 chilometri, è il più grave scontro di aerei nella storia Appuntamento mortale nel cielo di Delhi I rottami sparsi nel raggio di 10 chilometri, è il più grave scontro di aerei nella storia Jumbo saudita contro un jet kazako, 350 vittime LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Uno dei più gravi incidenti nella storia dell'aviazione civile è avvenuto ieri nei cieli dell'India, quando un Boeing 747 della Saudia e un jet della Kazakh Airways - secondo le prime notizie un Tupolev 154, ma secondo successive fonti dal Kazakhstan un Ilyushin 76 - si sono scontrati in volo circa 80 chilometri a Sud-Ovest della capitale New Delhi. Il bilancio è di almeno 350 morti. Nella notte indiana regna la massima confusione, e le incertezze sul tipo di uno dei due aerei ne sono la prova. Tupolev 154, continuano a ripetere le autorità indiane. Ilyushin 76, ribadiscono da Alma Ata, capitale del Kazakhstan: un cargo che questa volta portava anche passeggeri (fra i quali un bambino). Per numero di vittime la tragedia di New Delhi si colloca nei libri delle statistiche - alle spalle di altri due incidenti: quello di Tenerife nel 1977, quando due Jumbo della Pan American e della Klm si urtarono sulla pista uccidendo 582 persone; e quello del 1985, quando un altro Jumbo - questa volta della Jal - si schiantò contro una montagna uccidendo 520 persone. Ma l'incidente di ieri è di gran lunga il più grave fra due aerei in volo: un tragico primato che apparteneva finora a un Trident inglese e a un Dc-9 jugoslavo che nel 1976 si urtarono nel cielo della Croazia uccidendo 176 persone. Ci sarebbero vittime anche a terra, secondo notizie - per ora non confermate da fonti ufficiali - che si sono diffuse durante la notte: alcuni spezzoni dei due aerei avrebbero colpito un villaggio. Fra i passeggeri dei due aerei - nessun italiano, precisa l'agenzia indiana Pti - non sembrano esserci superstiti: tre persone, indica la stessa Pti, erano state trovate ancora in vita, ma sono morte prima di raggiungere l'ospedale. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e sono già stati trovati i resti di oltre 200 vittime, in parte ancora avvolte dal rogo del Jumbo. La fusoliera del Boeing ha creato un cratere lungo cento metri e profondo tre. Sono già stati identificati, ancora al loro posto, pilota, copilota e una hostess. Il tremendo incidente è avvenuto nella campagna attorno alla cittadina di Charki Dadri, 50 mila abitanti, nello Stato indiano di Haryana. I rottami, stando ai soccorritori, sono sparsi su un raggio di 10 chilometri. Erano le 18,40 (le 14,10 italiane) quando si è verificata la collisione. Il Jumbo della Saudia, volo Sv763 con 312 fra passeggeri e membri dell'equipaggio, era partito pochi minuti prima dall'aeroporto Indirà Gandhi di New Delhi, diretto a Dhahran e poi a Gedda, in Arabia Saudita. L'aereo dell'ex Aeroflot - volo Kzal907, con 38 fra passeggeri e membri dell'equipaggio secondo notizie provenienti da Alma Ata - era invece in fase di atterraggio, proveniente da Chimkent nel Kazakhstan meridionale (ma noleggiato da una società kirghisa). Non è ancora chiaro come l'incidente sia potuto accadere. Stava annottando, ma la visibilità era ancora buona. Secondo l'agenzia Pti i controllori di volo avevano appena autorizzato il Boeing a salire a 4200 metri. Al pilota dell'Ilyushin era stato invece chiesto di scendere a 4500 metri. Uno dei due - errore umano o degli strumenti? - ha sbagliato quota. Ma qualcuno ha anche sbagliato allineamento: i due aerei non avrebbero dovuto essere sulla stessa rotta, ma con un margine laterale di almeno mille metri uno dall'altro. L'incidente, caso più unico che raro, è stato visto da un altro aereo: un trasporto militare americano che si trovava in quel momento nella stessa zona. E' stato il pilota americano il primo a dare l'allarme; ma già i controllori avevano visto scomparire dai loro schermi, appena sette minuti dopo il decollo, il puntino bianco del Jumbo. «Ho visto una grande fiammata a tre o quattro chilometri dalla mia abitazione - racconta Rao Singh, uno dei testimoni citato dalla Pti - e poi tante stelle cadenti. Il cielo era tutto rosso». Oggi, con le prime luci, si spera di completare il recupero delle vittime. E poi l'attenzione dei soccorritori - alle prime pattuglie di polizia si sono affiancati durante la notte reparti dell'e¬ sercito che hanno anzi isolato l'intera zona - si volgerà alla scatola nera dei due aerei, l'unica «voce» in grado di dire che cosa sia realmente accaduto. Probabilmente i due piloti, alla formidabile velocità di quell'urto frontale, si sono accorti di che cosa stesse accadendo soltanto con un anticipo di una frazione di secondo. Nessuno dei due ha avuto il tempo di tentare una manovra di emergenza. Fra le cause dell'incidente, ventilate ieri sera a New Delhi, c'erano la recente chiusura da parte del Pakistan di un sistema di coordinamento aereo di frontiera e la possibile diversità dei sistemi di navigazione dell'aereo kazako rispetto a quelli dei controllori indiani. A tutti questi dubbi dovrà dare risposta l'inchiesta che, come sempre in casi del genere, è stata avviata quando le fiamme non erano ancora spente. A New Delhi stanno anche arrivando tecnici della Boeing; ma pare da escludere, salvo l'eventualità di un guasto strumentale, un difetto tecnico del Jumbo della Saudia, i cui passeggeri erano quasi tutti indiani (17 gli stranieri: inglesi, americani, nepalesi, pakistani, sauditi e del Bangladesh) che tornavano al loro posto di lavoro in Arabia Saudita dopo le vacanze in patria per la «festa della luce». Fabio Galvano Passeggeri inglesi e americani (nessun italiano) sul Boeing 747 Errore assurdo, fonti indiane puntano il dito sulla chiusura (voluta dal Pakistan) di un sistema di coordinamento Confusione e incertezza a terra Per ore non è stato chiaro se il velivolo ex sovietico fosse un Tupolev o un Ilyushin r ore non è stato chiaro il velivolo ex sovietico sse un Tupolev o un Ilyushin METTERSI IN FILA LA TORRE DI CONTROLLO DIRIGE LA MESSA IN POSIZIONE DELL'AEREO ALLA QUOTA DI CROCIERA,) PONIAMO A 35 MILA PIEDI I CORRIDOI DELL'ARIA In alto la meccanica dell'incidente e qui accanto le procedure di volo lungo le aviolinee studiate per evitare collisioni tra aerei Errore assurdo, fonti indiane puntano il dito sulla chiusura (voluta dal Pakistan) di un sistema di coordinamento e minuti dopo il decollo, il sercito che hanno anzi isolato ieri sera a New Delhi, c'erano la tecnici della Boeing; ma pare da EcSeael'imscchriegh18prfici gglpacir10datrdi nonedioallcotenziodrziocosesodesavesi Detasc In alto la meccanica dell'incidente e qui accanto le procedure di volo lungo le aviolinee studiate per evitare collisioni tra aerei •CHARKI DADRI i , 0 ^v, CINA \ NUOVA &à DELHI BOEING 747 della compagnia di bandiera saudita - volo SV763. Era decollato alle 18,33 (le 14,03 italiane! dall'aeroporto internazionale «Indirà Gandhi

Persone citate: Gandhi, La Torre, Singh, Tupolev