Fuori dalle segrete iraniane, 10 anni dopo di Aldo Baquis

Lo dicono fonti della sicurezza libanese, sarà scambiato con leader sciiti in mano di Israele Fuori dulie segrete iraniane, 10 unni dopo Lo dicono fonti della sicurezza libanese, sarà scambiato con leader sciiti in mano di Israele «Imminente la liberazione delpilota israeliano Arad» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Dieci anni esatti dopo la sua cattura da parte di una milizia sciita sarebbe imminente la liberazione del pilota navigatore israeliano Ron Arad. A riaccendere le speranze dei familiari del militare, caduto col suo Phantom alle porte di Sidone (Libano), è stata una notizia pubblicata ieri del quotidiano libanese An Nahar. Datata da Baalbek - ossia il cuore pulsante della guerriglia sciita filo-iraniana - la notizia citava anonime fonti della sicurezza in quella città libanese secondo cui è imminente lo scambio (propiziato dal mediatore tedesco Bernd Schmidtbauer) di Arad con un gruppo di alti esponenti sciiti prigionieri di Israele. Ai primi posti della lista figurano lo sceicco Abdel Karim Obeid (un dirigente degli hezbollah rapito da casa sua da un commando israeliano nell'estate del 1989, proprio per servire da carta di scambio con Arad) e il leader della Resistenza islamica Mustafa Dirani, colui il quale aveva «venduto» il navigatore israeliano ai guerriglieri filo-iraniani per alcune centinaia di migliaia di dollari. Due settimane fa Schmidtbauer era stato a Tel Aviv, poi a Beirut (dov'era stato ricevu- to dallo sceicco Hassan Nasrallah, segretario generale degli hezbollah), e poi di nuovo a Tel Aviv da dove era partito in tutta fretta per una destinazione sconosciuta. A Beirut il mediatore tedesco aveva consegnato due lettere inviate da Obeid e da Dirani, dal carcere, ai familiari. Cosa scrivevano i due prigionieri? Una risposta diretta non è stata fornita. Ma significativamente venerdì scorso a Parigi una «alta fonte iraniana» ha per la prima volta riconosciuto che la sorte di Arad è una questione umanitaria e non politica e ha assicurato che «se c'è una persona che è scomparsa il nostro Paese farà quanto in suo potere per aiutare a ritrovarla». Al ministero della Difesa di Tel Aviv - dove da anni si afferma che Arad si trova in mani iraniane - la dichiarazione è apparsa quasi stupefacente anche perché veniva dalla bocca stessa (a quanto pare) del viceministro degli Esteri Mahmud Vaezi. Dunque la diplomazia fran- cese e quella tedesca sono al lavoro per rintracciare il pilota scomparso. In particolare Schmidtbauer sembra avere qualche speranza di riuscita dopo che nel luglio scorso organizzò lo scambio fra i cadaveri di due militari israeliani uccisi in Libano nel 1982 e i militanti sciiti prigionieri di una milizia libanese filo-israeliana. Al ministero della Difesa di Tel Aviv la notizia di An Nahar non ha però trovato conferma. E da Teheran è giunta una fredda precisazione del portavoce del ministero degli Esteri Mahmud Mohammadi che ha confermato l'esistenza di contatti diplomatici finalizzati però - ha precisato - non a ritrovare Arad bensì a ricevere informazioni su quattro diplomatici iraniani scomparsi a Beirut nel 1982, durante l'invasione israeliana. Teheran giudica infondate le informazioni secondo cui i quattro furono torturati e uccisi da falangisti libanesi e ritiene invece più probabile che siano stati catturati e portati a Tel Aviv. Mentre un complesso gioco diplomatico si sviluppa fra Tel Aviv, Beirut, Bonn, Parigi e Teheran, gli hezbollah annunciano che non deporranno le armi «fintantoché la Palestina sarà occupata dai sionisti». Aldo Baquis Una bambina palestinese prende la mira con un giocattolo a Hebron [foto rei/ter]