«Chicchi»: vi dico tutto Cardino: non me ne vado

«Chicchi»: vi dico tutto Cardino: non me ne vado «Chicchi»: vi dico tutto Cardino: non me ne vado L'INCHIESTA DELLA SPEZIA LA SPEZIA DAL NOSTRO INVIATO Avete parlato di Di Pietro? ((Abbiamo parlato di tutto», ammette l'avvocato Sergio Zolezzi, difensore di Pierfrancesco Pacini Battaglia. Proprio così, «Chicchi» ha parlato di tutto, comprese le intercettazioni nelle quali brilla il nome dell'ex pm di «Mani pulite». Povero Pacini Battaglia, oggi salta l'appuntamento a Milano: è ammalato, ha fatto sapere. Oppure indisposto. 0 magari maldisposto. Fatto sta che diserta il processo Enimont Sai dove dovrebbe difendersi da 11 capi d'imputazione. Ma con il palazzo di giustizia di Milano non ha più feeling. Così, niente recita milanese, ma replica qui a La Spezia. Ieri, quando per la settima volta lo hanno chiamato i pubblici ministeri di La Spezia, deve aver accusato un miglio- ramento repentino: in fondo, la gita in cellulare era un'occasione per lasciare la cella di Villa Andremo che comincia a diventargli davvero un po' stretta, tenuto conto che, fra tutti quelli arrestati per «Tangentopoli 2», è rimasto il solo in galera. Così, tre ore e mezzo di botta e risposta, al quinto piano del palazzo rosa. E dal momento in cui si è diffusa notizia del nuovo interrogatorio non è difficile credere che in parecchi, non soltanto coinvolti nell'inchiesta, abbiano perduto la tranquillità. Perché «Chicchi la linguaccia» non risparmia nessuno se giudica la cosa appena utile. Ha raccontato cose sull'Eni, sulle armi e sui treni. Punto di partenza, le intercettazioni. Non ha opposto rifiuti, ha chiosato quelle frasi al cianuro: «Lucibello e Di Pietro mi hanno sbancato» e «Per uscire da Tangentopoli ho pagato». I pm Alberto Cardino e Silvio Franz decidono se riprendere oggi. Interrogatorio anche per Lorenzo Necci, ex amministratore delegato delle Ferrovie ed ex presidente dell'Enimont. A Venezia, di fronte al giudice Felice Casson che indaga sulle morti di addetti alla lavorazione di «Cvm» nello stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera. E guai pure per il presunto inquinamento della laguna. Cardino & Franz hanno dato l'impressione di voler mostrare un buo¬ no stato di forma. Soprattutto il primo del quale, nel fine settimana, si era detto si trovasse sul punto di gettare la toga perché non gli permetterebbero di portare avanti l'inchiesta. Ma di prima mattina il pm che cammina come Gary Cooper, parla come Gary Cooper ma non spara come Gary Cooper ha dichiarato: «Sono sempre qui». Ma le notizie dell'altra sera? «Illazioni prive di ogni fondamento». Come, evidentemente, le indiscrezioni su fratture o crepe con la procura di Milano, oppure le incomprensioni in seno alla squadra di La Spezia: «Una cosa del genere quanto meno dovrei saperla», ha Commentato il procuratore Antonio Conte. Còme fare a non credergli? Bisogna pur dare un segnale che l'indagine non è incagliata in secche insuperabili. Primo atto, l'arrivo al palazzo rosa del maggiore Ignazio Gibilaro, nuovo capo del Gico di Firenze, il gruppo investigativo per la criminalità organizzata. E proprio l'affaire Autuori è stato oggetto di interrogazioni parlamentari e di una lettera del professor Gaetano Pecorella, presidente dell'Unione delle camere penali a Giovanni Maria Flick, ministro Guardasigilli. Il legale, tormentato dai sospetti, chiede di «accertare quali siano stati i reali motivi» del siluramento, e se stavolta «siano stati rispettati gli stessi criteri adottati per situazioni similari, e infine sulla base di quali valutazioni la scelta di un nuovo comandante del Gico di Firenze sia caduta proprio su un ex collaboratore del pool di Milano, riguardando l'inchiesta dì La Spezia comunque alcuni delicati aspètti della indagine "Mani pulite"». Vincenzo Tessandcri Pierfrancesco Pacini Battaglia