E l'lri si ritrovò senza cielo e mare

E Klri si ritrovò senza cielo e mare E Klri si ritrovò senza cielo e mare ROMA. Iri, fuori tutto. Dopo aver avviato la vendita della società Autostrade il Tesoro vuol rinunciare alle compagnie di navigazione e alle banche, mentre dalla Camera arriva il via libera anche per lo «sganciamento» dalla maggioranza in AUtalia. Insomma l'anno prossimo l'istituto di Via veneto probabilmente non avrà più che una vaga somiglianza con quello di oggi: la cura dimagrante lascierà all'Iri la Finmeccanica, la Fintecna, Fincantieri, Cofiri, Sofimpar. Poi ci sono Alitalia, fino a che appunto la maggioranza non volerà in altre mani, più IIva e Iritecna in liquidazione. Nominalmente rimarrà Iri anche la Rai, d| cui possiede il 99,5 per cento, ma sulla quale l'effettivo potere di controllo è del parlamento. Le disposizioni che il Tesoro ha dato all'Iri sono di vendere la quota di controllo della Finmare, la capofila del settore marittimo, e le partecipazioni di minoranza nella Banca di Roma. Finmare è per il 99,98 per cento targata Iri e controlla Tirrenia, Adriatica di navigazione, Toremar, Caremar, Siremar e Saremar, che operano nei collegamenti navali nazionali e per il Mediterraneo; Almare e Sidermar trasporti costieri, che curano i trasporti merci; Lloyd triestino e Italia di navigazione, impegnate nei servizi internazionali di linea. In tutto undici società, il cui fatturato complessivo (dati '94) supera i duemila miliardi. Nella Banca di Roma, il maggiore istituto di credito nazionale, l'Iri ha partecipazioni dirette e indirette: le prime ammontano al 13,89 per cento, le seconde passano attraverso la Cassa di risparmio di Roma holding, che controlla la banca e in cui l'istituto ha una quota del 35 per cento. Infine la Società Autostrade, presieduta da Giancarlo Eha Valori, è per il 66,2 per cento della finanziaria Iri Fintecna, mentre l'Istituto ha una quota diretta del 20,75 per cento. Ma la novità del giorno è quella che riguarda Alitalia, il cui controllo potrà passare dall'Iri in altre mani. A decidere questo passo è un emendamento del governo al disegno di legge collegato alla Finanziaria approvato, in aula a Montecitorio (la stessa norma vale per Finmare), con il voto contrario di rifondazione comunista. Nel momento in cui il governo volesse Erivatizzare la Compagnia di andiera dovrebbe però prima chiedere il parere delle commissioni parlamentari competenti. «Questo - ha spiegato il ministro dei trasporti, Caludio Burlando non significa che Alitalia sarà venduta, ma solo che la maggioranza azionaria non deve essere per legge in mano pubblica. Qualora si vada sotto il 51 per cento, il governo presenterà un piano industriale alle Camere». Intanto, sempre a proposito di privatizzazioni, il Consiglio di Borsa ha comunicato la stima del valore delle azioni Seat spa: 490 lire il titolo ordinario e 320 quello di risparmio. Complessivamente la valutazione della società controllata Stet che sta per andare sul mercato corrisponde a 2342 miliardi. E, riguardo alla Stet, c'è da registrare il commento del senatore deirulivo, Franco Debenedetti: «L'accordo ottenuto da Ciampi a Bruxelles è senz'altro positivo anche perché elimina un annoso contenzioso con le autorità comunitarie - ha detto Debenedetti -. Non ci si può tuttavia nascondere che alle persistenti divergenze interne alla maggioranza si aggiunge ora la maggiore oggettiva difficoltà di organizzare, per Superstet, un nocciolo un nocciolo duro di istituzioni finanziarie primate. Che quanto ottenuto vada a buon fine è dunque cosa su cui converrà attentamente vigilare. Infatti - fa notare il senatore - se non ci fosse la personale garanzia rappresentata da Ciampi potrebbe diventare concreto il rischio che, risolti i problemi dell'In, la privatizzazione del monopolio telefonico finisca per essere considerata meno urgente di prima». [v. cor.] Addio alle Autostrade Per Finmare e Alitalia quota sotto il 51% presidente dell'In Michele Tedeschi

Persone citate: Caludio Burlando, Ciampi, Debenedetti, Franco Debenedetti, Giancarlo Eha Valori, Michele Tedeschi

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma