La Sabiem si ristruttura di Ugo Bertone

La Sabiem si ristruttura La Sabiem si ristruttura BOLOGNA. Sabiem, marchio storico dell'industria ascensoristica italiana, si ristruttura. Il gruppo finlandese Kone infatti, a cui l'azienda bolognese oggi appartiene, ha deciso di convogliare su Bologna la futura produzione su scala europea degli ascensori di maggior prestigio. La razionalizzazione, che non è piaciuta al sindacato, dice una nota della società, permetterà di migliorare la «competitività del gruppo nel suo complesso, garantendo in particolare la leadership nel campo degli impianti di fascia alta e quindi un futuro assicurato ad almeno 200 degli attuali 300 dipendenti». Sabiem prevede di chiudere il '96 con un fatturato di 100 miliardi e un incremento del 10% di redditività in un «mercato sempre più asfittico». «L'Italia è rappresentata - spiega Massimo Colomban - solo da 40 imprese su 500, ovvero l'8%, nonostante che abbia il 16% della popolazione dell'Unione. E' la conferma della perdita di posizioni del nostro Paese. Massimo Colomban, presidente della Permasteelisa di San Vendemiano (Treviso), è il responsabile della delegazione italiana alla prima convention ufficiale di «Europe's 500» che si terrà a Bruxelles il 14 e il 15 novembre. «In quella sede - spiega noi italiani presenteremo un programma in quattro punti: il fisco, che non deve superare per le imprese il 35%; il costo del lavoro, perché gli oneri sono insostenibili; contratti di lavoro più flessibili; infrastrutture. Il nostro interlocutore è l'Unione Europea». Quella che emerge è la voglia di contare, tipica dei distretti imprenditoriali italiani, nani politici in patria ma che sfornano: il 54% della produzione mondiale di piastrelle, il 32% dei gioielli, il 31% dei macchinari per legno e ceramiche, il 30% dei tessuti di lana e seta, il 29% delle sedie, il 28% delle calzature, il 27% delle borse e il 22% degli occhiali Colomban, ex studente di architettura che si è messo a lavorare in proprio a 23 anni, è abituato a la¬ vorare oltre frontiera e con idee d'avanguardia. L'azienda vende rivestimenti per edifici in tutto il mondo (l'export rappresenta il 90%). e tra i suoi successi figurano l'Opera House di Sydney, la nuova Biblioteca Nazionale di Parigi, i grattaciali di Singapore, tra cui il Suntec City (un affare da 180 milioni di dollari). Ma, probabilmente, la vera originalità dell'azienda sta nel fatto che tutti gli anni i dirigenti (i dipendenti sono 850, sparsi tra 13 fabbriche e 4 centri di ricerca su 4 quattro continenti) ricevono premi in azioni a seconda dei profitti generati. Ma è difficile individuare filoni comuni nelle quaranta magnifiche dell'industria italiana. Ben 16 prosperano nel Nord-Est, da Vicenza a Treviso e Udine. La Lombardia ha sei matricole, il Piemonte cinque: la Banca Sella, unica impresa di servizi in mezzo a tante manifatturiere, il lanificio Luigi Colombo di Vercelli, la Mf Metallurgiche di Volvera, la Opac di Rivalta e la Valéry di Cuneo. Un'azienda aostana, la Nte di Donnaz, completa il quadro del Nord Ovest mentre le emiliane sono quattro e le toscane due. C'è un'impresa romana, la Onix, e, lieta sorpresa, due pugliesi: la coop Mucafer, edilizia, e I'Italian Leather di Bitonto. Ugo Bertone

Persone citate: Luigi Colombo