«Diplomatico per 40 milioni» di F. Gal.
«Diplomatico per 40 milioni» «Diplomatico per 40 milioni» In vendita passaporti consolari zairesi LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Passaporto diplomatico Vendesi. Basta rivolgersi a José Duarte Antonio, avvocato - o almeno come tale si fa passare - a Gibilterra. A un giornalista del «Sunday Telegraph» ha offerto, per 18 mila sterline, ossia circa 45 milioni di lire, il posto d'incaricato d'affari dello Zaire in Gran Bretagna. Ma non è il solo articolo a disposizione di danarosi acquirenti nel suo ufficio. Ne ha molti altri, soprattutto incarichi consolari, in vendita fra le 12 mila e le 200 mila sterline, cioè fra i 30 milioni e il mezzo miliardo di lire: ogni Paese ha una quotazione diversa. E' un commercio che preoccupa. Un passaporto diplomatico, con le immunità che comporta, potrebbe essere un'arma preziosa in mano a contrabbandieri e delinquenti d'ogni genere. Ma l'attuale incaricato d'af- Danno diritto anche alla valigetta riservata, il sogno dei narcotrafficanti fari dello Zaire a Londra, Nsangolo Iwula, afferma che Antonio deve avere «frainteso» quello che gli hanno detto a Kinshasa; anche se, a suo avviso, è «comprensibile» che certe cariche consolari possano essere messe in vendita. Da Gibilterra l'avvocato insiste che lo Zaire vorrebbe nominare un cittadino già residente a Londra come «rappresentante finanziario, commerciale e industriale»; e sarebbe pronto a formalizzare tale nomina con una lettera del ministero degli Esteri e con il rilascio di un passaporto diplomatico. Dopo di che ogni strada si aprirebbe: non solo il passaporto diplomatico, ma anche la valigia diplomatica. Il sogno di qualsiasi spacciatore di droga. Sarebbero una quindicina i Paesi africani disposti a offrire incarichi diplomatici o consolari in cambio di denaro. Il «migliore e più conveniente programma», per quanto riguarda i passaporti, è secondo il misterioso avvocato di Gibilterra quello offerto dal Ruanda. Naturalmente il traffico di credenziali diplomatiche non è facile come gli ideatori vorrebbero. Il Foreign Office spiega infatti che per ogni nomina, sia pure di «console onorario», occorre il gradimento del Paese di destinazione: «Staremo particolarmente attenti a ogni caso in cui ci sia la possibilità che il documento sia comperato», ha detto un portavoce. [f. gal.]
Persone citate: José Duarte Antonio
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