Pista della speranza da Kigali ai Laghi

Arriva la missione Ue. Parigi: «A un americano il comando della forza multinazionale» Arriva la missione Ue. Parigi: «A un americano il comando della forza multinazionale» Pista della speranza da Kigali ai laghi Ruanda e ribelli tutsi dicono sì al corridoio umanitario RIGALI. Una speranza per i profughi che rischiano di morire di fame ai confini tra Zaire e Ruanda: il governo di Kigali ha autorizzato un consorzio di organizzazioni non governative a portare cibo e medicinali attraverso il suo territorio. Lo ha fatto sapere la portavoce di «Medici senza frontiere», Samantha Bouiton, aggiungendo però che c'erano ancora trattative in corso con i ribelli tutsi zairesi che controllano quasi tutta la zona di frontiera. In serata è arrivato anche il loro nulla-osta: il loro leader, Laurent Kabila, ha assicurato al rappresentante dell' Onu in Ruanda che non porrà ostacoli all'apertura di corridoi per l'operazione umanitaria e anzi ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché invìi cibo e medicinali. «Medici senza frontiere» diceva ieri che «i nostri camion sono ancora fermi nella terra di nessuno tra i due Paesi ma speriamo di farli partire al più presto»: oggi sarà il giorno della verità. Una delegazione europea, guidata dal commissario agli aiuti umanitari Emma Bonino, è giunta a Kinshasa per colloqui con i responsabili dello Zaire. Dopo l'incontro col primo ministro Kengo Wa Dondo e il vice premier Gerard Kamanda Wa Kamanda, la delegazione dovrebbe partire oggi alla volta di Kigali per analoghi incontri coi dirigenti ruandesi. Ieri la Francia ha chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di «prendere una decisione rapida» sul dispiegamento di una forza multinazionale per soccorrere il milione di profughi. Parigi è «pronta a fornire il suo contributo alla soluzione che sarà adottata», si ribadisce nel comunicato diffuso dal ministero degli Esteri. Per superare le resistenze degli Stat^Uniti; che hanno imposto uh nhvio delle discussioni sull'intervento, il ministro Hervé de Charette ha proposto che il comando della forza multinazionale sia attribuito proprio a un ufficiale americano. Sul terreno degli scontri, i ribelli tutsi hanno accusato l'esercito zairese e i miliziani hutu ruandesi di utilizzare le centinaia di migliaia di profughi come scudi umani. Secondo i tutsi «banyamulenge» il nemico ha costituito una sacca di resistenza a Mugunga, circa 15 km a Ovest di Goma, dove si trovava il più grande campo di profughi hutu ruandesi, circa 400 mila persone oggi rparpagliate in fuga nelle foreste. In Ruanda, profughi hutu ruandesi rientrati nel loro Paese con ferite da colpi d'arma da fuoco alla schiena hanno accusato loro connazionali, i miliziani hutu, di avergli sparato addosso. Lo ha riferito l'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati. Da Amsterdam la «Heineken» informa che due suoi impianti per produrre birra sono stati saccheggiati nei giorni scorsi nello Zaire orientale; una guardia è rimasta uccisa. [[e. st.] ^ w-T » Rifugiati in fuga e la preparazion«, JW**5^»^^^^^™ del magro pasto di una profuga ^^^^PIW^^ ' s11 i dn Ei w-T » Rifugiati in fuga e la preparazione «, JW^»^^^^^™ g p pkZmmm&k w^^^^mPcIW^^- 'v* s°Pra-11 ministro de§n Esteri 'àftSBwytt'^^ francese de Charette [foto reu cIW^^- v P § 'àftSBwytt'^^ francese de Charette [foto reuter)

Persone citate: Emma Bonino, Goma, Kengo Wa Dondo, Laurent Kabila, Samantha Bouiton