Lo sceriffo ammanetta il Giamburrasca Usa di Franco Pantarelli

La preside ottiene l'arresto dell'alunno Lo sceriffo ammanetta il Giamburrasca Usa La preside ottiene l'arresto dell'alunno Virgil, cinque anni, definito pericoloso Aveva aggredito un compagno e la maestra NEW YORK NOSTRO SERVIZIO E' rimasto un po' attonito lo sceriffo di St. Charles Paris, una cittadina a 25 chilometri da New Orleans, quando è arrivato nella scuola locale in seguito a una chiamata urgente della preside. Già, perché appena varcato il portone ha scoperto che il pericoloso «criminale» da arrestare era un bambino di 5 anni, Virgil Speed, che oltre tutto a quel punto appariva assolutamente calmo, un vero angioletto. Ma che poteva fare, il servitore della legge, di fronte alle insistenze della donna? Lei ripeteva «Voi non lo conoscete, è molto pericoloso», e lui aveva finito per accogliere la sua richiesta di «dare l'esempio». Così il piccolo Virgil è stato costretto a mettere le mani dietro la schiena, è stato ammanettato e portato via, lasciandosi alle spalle una classe in cui, a quel punto, non volava una mosca. Ma che cosa aveva combinato di così terribile? Aveva sollevato la grossa zucca in cui lui e gli altri bambini dell'asilo avevano ritagliato occhi naso e bocca per celebrare la giornata di Halloween (l'episodio risale appunto al 31 ottobre, ma solo ora è balzato «agli onori della cronaca» per i suoi possibili strascichi giudiziari) e l'aveva fatta rotolare addosso a un suo compagno. La maestra lo aveva rimproverato e lui aveva reagito aggredendola. La confusione che si era creata, con le grida di tutti gli altri bambini che facevano il tifo, chi per Virgil chi per la maestra, aveva fatto accorrere la preside che, considerato che Virgil aveva dei «precedenti», aveva deciso che la misura era colma e aveva chiamato lo sceriffo. Una volta alla stazione di polizia, il bimbo è stato formalmente incriminato per percosse, con tanto di verbale che lui ha raccontato poi con fierezza ha firmato «tutto da solo». E poi ha aggiunto: «Ho anche indica¬ to l'indirizzo di casa». Ma invece di sbatterlo in cella come la situazione formalmente richiedeva, lo sceriffo - in un guizzo di buon senso - ha deciso di affidarlo a un istituto di assistenza sociale. In teoria, nel suo futuro immediato ci dovrebbe essere il processo, ma è più probabile che il tribunale si trovi a discutere un'altra denuncia: quella che la madre di Virgil, Deanna Speed, sta meditando di presentare contro la preside. Per ora, comunque, la donna si è limitata a chiedere le scuse della scuola e il licenziamento di quella signora, e in questo ha trovato un deciso appoggio da parte del suo parroco. «E' una vergogna - ha infatti tuonato il reverendo Kojo Livingston che educatori di professione si rivolgano alla polizia per fronteggiare un bambino di cinque anni». E ancora: «Ma è anche scandaloso che uno sceriffo si riduca ad ammanettare un bambino, oltretutto in un momento in cui il piccolo era ormai perfettamente calmo». La predica del sacerdote ha convinto molta gente a firmare la petizione preparata dalla mamma di Virgil e ora bisognerà vedere che esito la cosa avrà. Naturalmente Deanna Speed non nega che Virgil sia un bambino difficile. I suoi «precedenti» è lei stessa a raccontarli: «Spesso me lo sono visto tornare a casa dopo appena un'ora di scuola perché si era fatto espellere». E questo, lo riconosce, è accaduto moltissime volte. Come ammette anche che Virgil per la sua età è piuttosto sviluppato e forte. Ma che per avere ragione di lui ci vogliano le manette è una cosa davvero difficile da mandare giù. «Per ora - ha commentato Madeleine Jenkins, madre di Deanna e nonna di Virgil - si tratta di un bambino particolarmente vivace, diciamo pure un po' discolo. Ma se con lui ci si comporta in quel modo, allora è certo che se ne farà un criminale». Franco Pantarelli

Persone citate: Charles Paris, Kojo Livingston, Madeleine Jenkins, Speed, Virgil Speed

Luoghi citati: New Orleans, New York