Manette ai tecnici del Comune

Appalti a Napoli Manette ai tecnici del Comune Appalti a Napoli NAPOLI. Un subappalto illecito a favore di una ditta sospettata di legami con la camorra è costato l'arresto a tre tecnici del Comune di Napoli e due imprenditori. Nel mirino della magistratura, il parco urbano dei Camaldoli, sulla collina che domina la città: uno spazio di verde restituito ai napoletani ma su cui - secondo gli inquirenti - qualcuno ha tentato di far soldi. Nonostante la giunta municipale avesse detto «no», l'impresa a cui sono stati assegnati i lavori li ha comunque delegati in parte ad un'altra azienda, grazie - sostiene l'accusa - alla complicità dei funzionari. Nervi tesi ieri a Palazzo San Giacomo, sebbene l'amministrazione guidata da Antonio Bassolino (riconoscono gli inquirenti) oppose un rifiuto all'ipotesi di subappaltare il completamento dell'opera, costato 3 miliardi e assegnato dall'Agensud. I tecnici arrestati sono l'ingegner Gianfranco Pomicino, responsabile dall'inizio del '94 del dipartimento viabilità ed infrastrutture del Comune, e direttore dello stesso parco dei Camaldoli; il direttore del cantiere Leandro Sorbo; il direttore tecnico dei lavori, Ciro Malavenda, poi passato all'azienda che gestisce l'acquedotto napoletano; e gli imprenditori Antonio Giordano e Lucio Mellino, quest'ultimo in passato sottoposto a provvedimenti di confisca per legami con il clan Polverino. Sono accusati di truffa, falso in atto pubblico, abuso di ufficio e violazione delle norme in materia di subappalti. In difesa di Gianfranco Pomicino sono scesi in campo il vicesindaco Riccardo Marone e l'assessore alla Manutenzione urbana, Maria Grazia D'Ascia: «Ci risulta che avesse segnalato il problema di avviare indagini sulla ditta che chiedeva il subappalto» hanno scritto in una nota congiunta. Non la pensa così la procura guidata da Agostino Cordova (tranne il gip Picardi) che per i cinque aveva chiesto l'arresto anche per associazione camorristica. lm. e]

Luoghi citati: Comune Di Napoli, Napoli