Gheddafi sulla strada di Roma

Una mina per la Farnesina l'arrivo dell'imprevedibile dittatore libico Gheddafi sulla strada di Roma Una mina per la Farnesina l'arrivo dell'imprevedibile dittatore libico Potrebbe partecipare al vertice della Fao ROMA. La voce, rilanciata ieri da un quotidiano romano ma che ancora non riceve conferma, è comunque clamorosa: Muhammar Gheddafi sarà forse a Roma la settimana prossima per il vertice mondiale sull'alimentazione. Interpellato in proposito alla conferenza stampa di presentazione del vertice tenuta con Romano Prodi a Palazzo Chigi, il direttore generale della Fao Jacques Diouf tuttavia non si sbilancia: «La lista della delegazione libica non ci è ancora pervenuta. Dunque non posso in alcun modo confermare o smentire il suo arrivo». E così l'interrogativo rimane sospeso. Anche se il governo italiano, pur senza escludere lo sbarco dell'imprevedibile Gheddafi a Roma, lo ritiene poco probabile. E forse in cuor suo spera davvero che non venga, per evitare le complicazioni diplomatiche che una visita del ge¬ nere comporterebbe. In attesa che lo stesso Gheddafi sciolga l'interrogativo circa la sua presenza a Roma, il governo deve dunque contemplare tre ipotesi. 1) Gheddafi sfida l'embargo Onu che vieta il traffico aereo da e per la Libia, mette in imbarazzo il governo italiano che si vedrebbe costretto a respingerlo, e fa saltare sul nascere il dialogo italolibico. E' l'ipotesi' più sgradita, ovviamente, ma anche la meno plausibile. 2) Gheddafi decide di venire a Roma senza violare l'embargo, recandosi a Djerba, in Tunisia, per poi imbarcarsi su un aereo per l'Italia. Ipotesi tutt'altro che strampalata: in tal caso il leader libico verrebbe ricevuto con tutti gli onori riservati ad un Capo dello Stato in visita di lavoro. 3) Terza ipotesi: il colonnello se ne sta tranquillo sotto la sua tenda. In tal caso l'unica vera «star» del vertice sarebbe Fidel Castro, la cui presenza a Roma appare ormai certa (sono già in programma incontri con il presidente Scalfaro, Prodi e Dini). Ad ogni buon conto l'ambasciatore italiano a Tripoli Agostino Mathis ha fatto un passo presso il governo libico appunto per sottolineare le complicazioni di una visita intempestiva, nonché il danno che subirebbe il dialogo italo-libico appena avviato. Ieri il sottosegretario agli Esteri Piero Fassino ha comunque confermato alla Reuters l'utilità per l'Italia di avere verso la Libia «una politica di prudente dialogo finalizzato a favorire un'evoluzione di quel Paese». Ed ha aggiunto: «Oggi ci sono segnali che i governanti di Tripoli sono disponibili ad una evoluzione più di quanto non lo fossero dieci o cinque anni fa». [a. d. r.] Una visita in Italia porrebbe il problema dell'embargo aereo decretato dall'Onu ^ Il colonnello Gheddafi (nella foto) potrebbe essere a Roma per il prossimo .^^^ vertice della Fao