«Salta» il comandante del Gico di Vincenzo Tessandori

E lui replica: sono un militare, obbedisco, ma non sono la causa dei veleni «Salta» il comandante del Gico E lui replica: sono un militare, obbedisco, ma non sono la causa dei veleni Forse per colpa delle recenti fughe di notizie L'INCHIESTA DI LA SPEZIA LA SPEZIA DAL NOSTRO INVIATO Sembrava una giornata di bonaccia, ieri, per l'inchiesta di La Spezia, scandita dal breve interrogatorio di Emo Danesi - che ha chiesto un confronto con Pacini Battaglia e dalla preoccupazione manifestata dal finanziere per la sua incolumità. Quanto a Squillante, l'ex capo dei gip romani si è fatto vivo con una lettera all'Espresso per dichiarare di non conoscere «il signor Pacini», smentendo il testo di una conversazione telefonica tra il finanziere e l'avvocato Petrelli, pubblicato ieri dal settimanale. La «bomba» esplode verso sera. Il colonnello Giuseppe Autuori, comandante del Gico di Firenze, è stato sostituito dal maggiore Ignazio Gibilaro, già collaboratore di Falcone a Palermo e nel '94 con il Pool a Milano. Quanto ad Autuori, è stato designato al Comando gruppo di Bologna: una sostituzione senza preavviso, dovuta forse alle ultime fughe di notizie. Colonnello, l'hanno fatta fuori... «Sto cenando. Lo ha detto la televisione, di ufficiale non so niente». E di ufficioso? «Non lo posso dire. Io sono un multare, mi attengo alle notizie ufficiali. Dipendo dal comando generale e non dalTgl». Che significa? «Che quando il comando generale mi farà un radiomessaggio e mi dirà: "Il tenente colonnello Giuseppe Autuori, da oggi, da domani, tra un mese è sollevato dall'incarico e destinato ad altri incarichi", io, da militare, dico: "Obbedisco". E mi adeguo». Ma non le è arrivato neanche un segnale, oppure smentisce ilTgl? «No, non smentisco nessuno. Se la televisione ha dato quella notizia, significa che le fonti, se non erano quelle del comando generale, erano governative. Si sa bene, come funziona...». Si sente sacrificato, a questo punto? «No, no, no, no... Accetto serenamente, se questo può servire a rasserenare gli animi. Chiaramente, non ero io il motivo dei veleni, forse la mia indagine... Passare per la causa dei veleni... Lei sa benissimo che non è così. Lei, e tutti gli altri giornalisti che hanno seguito que- sta inchiesta». Ma ora non teme che l'inchiesta venga compromessa, se le viene tagliata la testa? «L'inchiesta va avanti anche perché le informative sono lì». D'accordo, ma un conto è avere un patrimonio di conoscenze come il suo... «Ma no: ci sono altri ufficiali, miei collaboratori, sono tutti alla mia stessa altezza, se non superiori». Ma se ai magistrati manca anche questo supporto, e in più filtrano voci sul fatto che si sentirebbero le mani legate... «Non lo sapevo, questo, che si lamentano». Ma lei queste cose non le sa? «Beh!, non lo posso dire. Credo che tutti abbiano capito il problema». Secondo lei, i magistrati, ora, si sentiranno soli? «Ma no. A La Spezia non mancherà nulla, ne sono sicuro. I problemi saranno eventualmente altri. In ogni modo, lo ripeto, io nù auguro che questa mia uscita, se vera, rassereni gli animi». Ma la decisione di accantonar¬ la può essere messa in relazione anche con quello che ha detto il presidente Scalfaro, e cioè che sono state fatte troppe intercettazioni? «Non so, non mi risulta. Le intercettazioni... Ci sono tanti giudici che vagliano le intercettazioni». Ma non è stata calpestata la Costituzione, come ha detto il Presidente? «Non scherziamo. L'unico modo per capire certe cose è quello. Poi, si sa benissimo, non tutti fanno ricorso a questo sistema di investigazione. Noi vi facciamo ricorso perché siamo bravi e soprattutto ci sacrifichiamo. Perché significa sacrificio, significa stare lì, in sala intercettazioni, notte e giorno, anche la domenica, anche nelle feste, anche a Natale». Non ha mai chiesto di essere destinato ad altro incarico? «No». Lei sta bene al Gico di Firenze e ci sarebbe stato anche in futuro? Ama il lavoro che ha fatto? «Amo il lavoro che ho fatto... Che faccio». Insomma, non le è giunta qualche voce sul suo siluramento? «No, no. Poi, questo non conta, parlare di voci non ha senso. Noi ci atteniamo solamente ai dispacci formali». Vincenzo Tessandori Il sostituto ha collaborato con Falcone enei '94 ha lavorato con il Pool Qui sopra Pierfrancesco Pacini Battaglia a destra Emo Danesi

Luoghi citati: Falcone, Firenze, La Spezia, Milano, Palermo