«Satana esigeva sacrifici umani»

Una ragazza e un bimbo: durante le messe nere gli adepti stupravano e uccidevano Una ragazza e un bimbo: durante le messe nere gli adepti stupravano e uccidevano «Satana esìgeva sacrifici umani» Setta di Dimitri, nuove accuse BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I capi della setta dei «Bambini di Satana» non avrebbero «solo» stuprato minorenni e profanato luoghi sacri. Tra i capitoli d'accusa, ieri, se n'è aggiunto un altro ancora più sconvolgente: omicidio volontario, legato ad alcuni sacrifici umani (forse due, forse tre), che sarebbero stati compiuti nel corso di messe nere. Tra gli indagati: il capo dei «Bambini di Satana» Marco Dimitri, il suo vice Piergiorgio Bonora, l'adepto Gennaro Luongo. Tutti e tre sono in carcere. La loro iscrizione nel registro degli indagati è solo un atto dovuto, in quanto non c'è stato alcun ritrovamento di resti umani che confermi l'ipotesi di accusa. Ma gli inquirenti continuano a cercare, basandosi sui racconti di un bambino e di una minorenne. Il bimbo aveva due anni e mezzo quando, nell'estate del '95 fu calato dentro un loculo da cui fu tolta la bara di un'anziana, chiamata Margherita. La ragazza, Simonetta, era sedicenne. Fidanzata di Luongo, partecipò ad alcune messe nere, durante le quali - ha denunciato dando il via all'inchiesta principale - fu violentata, insieme ad altri minorenni. I racconti del bimbo e di Simonetta sono ricchi di particolari che combaciano: è stato questo a spingere il pm Lucia Musti ad aprire le indagini. Il piccolo, infatti, ha raccontato che in una messa nera, durante la quale avrebbe anche subito sevizie, avrebbe assistito ad un omicidio, l'orse di un barbone o forse di un extracomunitario. Il bambino ha riferito di avere visto qualcuno colpire un uomo con un pugnale al torace. E anche Simonetta ha detto di aver assistito all'omicidio di extracomunitari, due o forse tre. Il suo racconto è impreciso; la ragazza è sopraffatta dall'angoscia. Gli inquirenti ipotizzano che durante i riti la giovane possa essere stata sotto l'effetto di stupefacenti. Le imprecisioni delle testimonianze riguarderebbero soprattutto il modo in cui i cadaveri sarebbero stati distrutti. In un caso, Simonetta ha parlato di un cadavere gettato nel pozzo di una villa abbandonata. La procura ha mandato sul posto i sommozzatori, ma dall'acqua è emersa solo la testa di un animale. In un altro caso, Simonetta ha parlato di cadaveri fatti a pezzi e poi dati alle fiamme in alcuni casolari. A pugnalare le vittime sarebbero stati Dimitri, Bonora e Luongo. Anche in questo caso la procura ha compiuto riscontri sui posti, compresa villa Ghigi, una ca¬ sa che dà il nome ad un parco collinare bolognese. Nessun resto di cadavere carbonizzato, però, è stato trovato. Con i tre principali indagati, altre cinque persone, sono accusate di concorso in omicidio. Lo stralcio con la nuova e terribile accusa segue i sei rinvii a giudizio decisi il 28 ottobre scorso dal gip Grazia Nart: oltre a Dimitri, Bonora e Luongo, il 13 febbraio del prossimo anno saranno processati per presunte violenze al bambino, a Simonetta e a una tredicenne, anche il «maestro» Damiano Berto e le «sacerdotesse» Emanuela Ferrari e Cristina Bagnolini. Marisa Ostolani Marco Dimitri, leader dei «Bambini di Satana»

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