Storia di «una strana disfatta » di Pierluigi BattistaPietro Nenni

UN LIBRO DI CAFAGNA Storio di «uno strano disfatta » Vita e morte dell'autonomismo socialista StoriUN LIBRO DI CAFAGNA Vita eIROMA NGLORIOSA conclusione di un duello». O meglio, un lungo, apparentemente mterminabile «duello a sinistra» che ha attraversato tutt'intera la vicenda dell'Italia repubblicana e che però, alla fine, «la storia ha archiviato». Archiviato tuttavia «in un modo strano», visto «il ben noto fastidio» che la storia riserva «per le soluzioni lineari». Un duello al cui termine si conta certamente «un perdente», ma «nessun vincitore». Quel duello finì ingloriosamente nei dintorni del 1989 quando «la tanto attesa "conversione" comunista» avvenne, ma avvenne «solo perché il dio che i suoi fedeli non avevano forza di abbandonare era morto di morte naturale» mentre «la performance socialista si era conclusa addirittura nelle aule di giustizia, per una malattia degenerativa cui non era estraneo il tentativo di vincere quel duello con armi talmente spregiudicate e micidiali da risultare esplosive per le mani stesse dell'artificiere». La fine ingloriosa che ha concluso il lungo «duello a sinistra» è il tema che dà senso alle pagine di Una strana disfatta. La parabola dell'autonomismo socialista, il volumetto di Luciano Cafagna che l'editore Marsilio manda in libreria in questi giorni. Con una particolarità: Cafagna non è soltanto uno storico di vaglia, un commissario dell'Antitrust presieduta da Giuliano Amato, l'autore con lo stesso Amato del Duello a sinistra che nei primi anni ottanta descriveva il quadro storico-ideologico della battaglia socialista finalizzata al riequilibrio a sinistra, ma è an- che un intellettuale di quella che si chiamava una volta «area socialista» che non guarda con pregiudiziale antipatia il progetto dalemiano della cosiddetta «Cosa 2», un disegno di riconciliazione storica tra gli eterni duellanti che necessariamente passa per un rifiuto della demonizzazione integrale dell'esperienza craxiana e per un atteggiamento rispettoso nei confronti di un passato non interamente riducibile agli aspetti più foschi di cronaca giudiziaria. Cafagna, che dell'Amato interlocutore di D'Alema è sodale e stretto compagno di avventure intellettuali e politiche, suggerisce però nelle pagine del libro che la serietà di quel progetto s'accompagna necessariamente a due condizioni. La prima è che la vittoria elettorale della sinistra non offuschi a tal punto le menti dei suoi ideologi da occultare la profondità drammatica di una crisi culturale che nel grande crollo dell'89 ha trovato la propria manifestazione simbolica più pregnante. La seconda è che, sempre che il progetto di riconciliazione tra i duellanti della sinistra non si risolva mestamente in una pura e semplice annessione dei perdenti, la considerazione storica nei confronti dell'«autonomismo socialista» si sottragga alle tentazioni dell'umiliazione di chi nelle ragioni dell'autonomismo socialista si è identificato. Quel filone che secondo Cafagna ha tentato di operare una difficile sintesi «dei valori di libertà, laicismo, giustizia sociale e modernità che non si integravano tutti insieme né nell'uno né nell'altro dei due partiti maggiori, la de e il pei, che finirono per dominare la scena italiana dopo l'avvento della Repubblica», ha percorso la vicenda italiana con una persistenza che non può essere cancellata da nessun'aula di tribunale. Un filone che, per dirla con l'espressione di Vittorio Foa ripresa da Cafagna, ha rappresentato «un'oasi libertaria nel grande mare collettivista del movimento operaio». Una storia che, precisa l'autore di Una strana disfatta, congiunge pur con tutte le differenze del caso l'epoca di Pietro Nenni con quella di Bettino Craxi, indipendentemente dall'esito disastroso di una politica che il socialista Luciano Cafagna aveva già individuato nei suoi aspetti degenerativi nell'era dei trionfi. Cancellare questa storia dalla faccia politica dell'Italia è operazione degna di mediocri emuli del Grande Fratello di George Orwell. Pierluigi Battista Pietro Nenni

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