Macché Naja è una sfilata di soli vip

Recita Siciliano jr. Recita Siciliano jr. Macché Naja è una sfilata di soli vip ROMA. Sicuramente hanno dovuto faticare per scrollarsi di dosso il peso di un cognome importante e forse, qualche volta, ingombrante,;. Ma ce l'hanno fatta. E, dopo il cognome, ora possono farsi finalmente un nome. Per Francesco Sicilia? no, figlio del presidente Rai, e per Lorenzo Amato, figlio dell'ex presidente del Consiglio, la «Naja» è finita, anche se è appena cominciata, nel senso che lo spettacolo così intitolato, scritto e diretto da Angelo Longoni, è approdato l'altra sera, a dieci anni dalla prima, nello storico Teatro Valle di Roma. «Che emozione vedere Francesco sul palcoscenico di un teatro tanto importante», sospira il presidente Rai seduto con la moglie in una delle prime file. E che emozione, per i pochissimi non-vip presenti alla prima, fare da comparse in una serata che è tutta un gioco di specchi, un chi-guarda-chi, un doppio spettacolo, in palcoscenico e in platea. Sì, perché mentre sulla scena si muovono i cinque protagonisti della storia, commilitoni rimasti chiusi in caserma per punizione in una torrida domenica d'agosto, c'è chi dal proprio posto sbircia nelle altre file cercando di mettere a fuoco i volti noti: Margherita Buy, Enrico Lucherini, Gianmarco Tognazzi, Marco Tullio Giordana, Massimo Wertmùller, Barbara De Rossi, Marco Risi a sua moglie Francesca D'Aloja, Mita Medici, Michela Rocco di Torrepadula, Alessandra Acciai, Vladimir Luxuria, esuberante protagonista gay di tante notti romane. Per non parlare di Raul Bova, neo-divo timido e fascinoso che ormai vive nel terrore degli assalti delle fans. Privo di intervallo, scandito da succinti intermezzi musicali e dai frequenti applausi a scena aperta, «Naja» scorre via senza intoppi per quasi due ore. Francesco Siciliano, nei panni dell'arrogante Franco, sembra ispirarsi al Gassman giovane e cialtrone di tanta commedia all'italiana; Lorenzo Amato è convincente nella parte del vulnerabile Claudio, così come lo sono gli altri,,, Stefano. .Accorsi, , "Adelmo ^o^iani e'soprattutto Éi1 tìco Lo Véfèó nel ruolo di Carme1!». A luci accese, dopo lunghi battimani, la folla sciama tra saluti, richiami e squilli di cellulare. Il presidente-papà loda il figlio e scivola via tempestato dai flash, gli amici più stretti affollano i camerini, mentre quelli meno affezionati occupano già il tavolo prenotato per la cena. Dove, tra un pettegolezzo e l'altro, qualcuno troverà il modo di sottolineare che la carriera di alcuni «figli di» è stata certo più facile di altre. lf. e]

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