«Nikita» sfugge alla retata di R. Cri.

«Nikita» sfugge alla retata «Nikita» sfugge alla retata Venticinque anni, madre di 3 figli guida una banda di rapinatori MONZA. I carabinieri di Desio e Rho, durante un'operazione chiamata «Nikita» - dal nome del personaggio femminile reso celebre da un film di spionaggio - hanno identificato e arrestato i componenti di una banda di rapinatori responsabili negli ultimi due mesi di almeno 8 assalti a banche e supermercati della Lombardia. Nella rete degli investigatori manca però il personaggio principale, quella che viene indicata come il capo dell'organizzazione: una donna piemontese di 25 anni, separata dal marito, disoccupata e madre di tre figli. La donna, nome di battaglia «Viola» (ma i carabinieri non hanno reso nute le generalità) è ancora ricercata. Le indagini avrebbero dimostrato che era «Viola» a dirigere le fasi organizzative e l'attuazione delle rapine. I filmati registrati dalle telecamere dei circuiti interni di banche e supermarket la ritrarrebbero durante i sopralluoghi, mischiata ai clienti, e poi, sempre a volto scoperto, mentre impugna una pistola alla guida della banda durante le rapine. Secondo quanto si è appreso, «Viola» ha avuto rapporti sentimentali con alcuni componenti della banda, e assume sostanze stupefacenti, cocaina e ecstasy, prima dei colpi. I carabinieri hanno arrestato Giuseppe La Regina, 29 anni, di Garbagnate (Milano), Ernesto Procaccianti, 33 anni, di Caronno Pertusella (Varese); Filippo Guccio, 20 anni, di Bovisio Masciago (Milano); Marco Benzi, 22 anni, di No- vate Milanese, e Giovanni Rizzuto, 26 anni, di Paderno Dugnano (Milano). Un altro dei presunti rapinatori della stessa banda, Leonardo Scuro, 20 anni, di Senago (Milano) era già in carcere per altra causa ed è stato denunciato. Le indagini sono state coordinate dalle procure di Milano, Monza e Lodi e hanno interessato anche Pavia e Busto Arsizio. I carabinieri hanno eseguito dieci perquisizioni e sequestrato cinque pistole, otto coltelli, parrucche, nonché valuta italiana ed estera. Il caso di «Viola» e quello della donna trovata morta ieri a Milano, strangolata, confermano inoltre la crescita della delinquenza femminile. «L'emancipazione femminile ha reso la donna libera di rendersi protagonista in ogni settore della vita sociale», anche quello criminale, si legge nell'ultima relazione sulla criminalità organizzata del Viminale al Parlamento. L'aumento della delinquenza femminile, segnala la relazione, sebbene inferiore numericamente a quello maschile, è di gran lunga più cospicuo se si considerano le percentuali di incremento: nel '95 il numero di donne denunciate per possesso e traffico di stupefacenti (422 nel '95 contro le 37 del '94) ha avuto un incremento di oltre il mille per cento. Il numero delle donne denunciate pei' riciclaggio è salito nello stesso periodo del 600 per cento (da 15 a 106 denunciate). Per associazione di stampo mafioso, nel '90 era stata denunciata una sola donna, nel '95 le denunciate sono state 89. [r. cri.]

Persone citate: Benzi, Ernesto Procaccianti, Filippo Guccio, Giovanni Rizzuto, Giuseppe La Regina, Leonardo Scuro, Milanese