«Il Gico mi ha diffamato», scatta la denuncia di Giovanni Bianconi

L'ultima mossa dell'ex pm: violato il segreto istruttorio, ora reagisco a chi mi prende a parolacce L'ultima mossa dell'ex pm: violato il segreto istruttorio, ora reagisco a chi mi prende a parolacce «Il Gico mi ha diffamato», scatta la denuncia Tonino attacca gli 007 della Finanza ROMA. Una denuncia per diffamazione aggravata e violazione del segreto istruttorio contro gli uomini del Gico di Firenze, il gruppo di investigatori della Guardia di Finanza delegato per le indagini spezzine su «Tangentopoli 2». E' l'ultima mossa di Antonio Di Pietro, l'ex pm di Mani Pulite oggi ministro dei Lavori Pubblici, che ha deciso di reagire alla continua circolazione del suo nome associato alle «protezioni» di cui avrebbe goduto Pierfrancesco Pacini Battaglia. L'ufficio stampa del ministro smentisce questa informazione, ma altre fonti la confermano a La Stampa: la nuova denuncia presentata da Di Pietro non si riferisce solo ai soliti «ignoti» per cercare di individuare le fonti delle fughe di notizie, ma farebbe preciso riferimento al Gruppo investigativo della Finanza con sede a Firenze. E la notizia arriva mentre sul contenuto dell'ultimo rapporto stilato dal Gico filtrano nuove indiscrezioni. Una di queste parla di affari in comune progettati da Pacini Battaglia e il maggiore dei carabinieri Francesco D'Agostino, ex collaboratore di Di Pietro indagato per abuso d'ufficio; nelle loro conversazioni i due parlavano della possibilità di impiantare case da gioco in alcuni Paesi del Sud America e dell'Africa. D'Agostino compare già nell'inchiesta spezzina per il presunto prestito di 700 milioni ricevuto da Pacini, coinvolto e poi svanito nelle indagini sulla cooperazione internazionale alle quali partecipava anche l'ufficiale dell'Arma. Ma torniamo a Di Pietro. Ieri il ministro ha ripetuto di aver «cambiato disco», di voler reagire di fronte a chi «lo prende a parolacce», e l'iniziativa sugli investigatori fiorentini è la conferma di questa nuova strategia. Nei giorni scorsi l'ex pm non ha esitato a polemizzare apertamente con il comandante dello Scico, il generale Mario Iannelli, responsabile di tutti i Gico. Iannelli aveva smentito che fossero stati i suoi uomini a diffondere notizie sull'inchiesta della Spezia, e che nei rapporti del Gico di Firenze ci fossero apprezzamenti sull'operato di Di Pietro e degli altri magistrati del pool. Ma Di Pietro l'ha bollato come «un pesce in barile», andando avanti per la sua strada, che ora contempla pure la denuncia penale contro persone ben individuate. Il ragionamento del ministro è presto fatto: alcuni giornali tra quelli che hanno parlato di lui come di un «protettore» di Pacini Battaglia - riferendo quanto sarebbe stato scritto nell'ultimo rapporto di polizia giudiziaria inviato alla Spezia, con tanto di «riscontri oggettivi», precisavano le cronache - rinviavano a «fonti investigative». E le indagini sulla lobby di Pacini Battaglia sono state finora dominio esclusivo e ben protetto del Gico di Firenze, che per alcuni giorni (quelli immediatamente precedenti gli arresti di metà settembre) ha attivato il black-out perfino col generale Iannelli. Di qui la conclusione che le notizie, diffamatorie secondo Di Pietro, oltre che diffuse violando il segreto istruttorio, sono venute da quegli uffici. Ma non è solo l'ex pubblico ministero ad aver intrapreso la strada delle denunce penali e dell'auto-difesa per via giudiziaria. I suoi colleghi di un tempo del pool Mani Pulite - il procuratore di Milano Borrelli, l'aggiunto D'Ambrosio e i sostituti Colombo e Davigo - hanno denunciato per diffamazione le agenzie di stampa Ansa e Agi e sei quotidiani nazionali per alcuni titoli usciti sabato 2 novembre. «Pacini pagò i giudici», «Pacini pagò per uscire da Mani Pulite», scrissero quel giorno i quotidiani rivelando i contenuti del rapporto del Gico e riferendosi esplicitamente a pagamenti in denaro. Mani Pulite reagisce querelando, anche per tentare di risalire alla «fonte» di quelle notizie. Giovanni Bianconi E spuntano affari in comune tra «Chicchi» e D'Agostino Anche il Pool alla caccia degli «informatori» Accanto il pm llda Boccassini più a destra Pacini Battaglia :

Luoghi citati: Africa, Firenze, Milano, Roma, Sud America