«Il prossimo passo l'indennizzo dei beni»

«Il prossimo passo l'indennizzo dei beni» «Il prossimo passo l'indennizzo dei beni» IL MINISTRO DEGLI ESTERI MATE GRANIC Ministro Granic, quali sono stati finora i principali ostacoli alla firma dell'accordo sulle minoranze? «Nel gennaio del '92 abbiamo firmato un Memorandum d'intesa che doveva essere trilaterale, ma che la parte slovena ha rifiutato di siglare, di conseguenza non è stato ratificato. Per superare il problema, abbiamo continuato i negoziati bilaterali intesi a raggiungere un accordo che doveva contenere tutti i diritti acquisiti, gli standard europei stabiliti dalla Convenzione quadro del Consiglio d'Europa, nonché i principi contenuti nelle dichiarazioni sulle minoranze dei Paesi dell'Europa centrale. Da parte sua, la Croazia chiedeva che la minoranza croata in Italia fosse rico- nosciuta come autoctona. Con quest'accordo siamo riusciti ad ottenere tutto questo. Di certo si tratta di un grande passo in avanti nei rapporti bilaterali tra Croazia e Italia». Per gli italiani, la questione più dolente è quella delle proprietà che gli esuli hanno dovuto abbandonare con la Seconda guerra mondiale. «L'accordo non risolve questo problema. Prima di tutto perché non lo fa nessun trattato sulle minoranze, né quello europeo, né quelli bilaterali. Dopo una serie di pazienti negoziati, siamo arrivati a un buon accordo che andrà a tutto vantaggio delle minoranze. Adesso l'unica questione aperta rimane quella delle proprietà, ma anche in questo senso abbiamo fatto progressi. In base agli accordi di Osimo, cercheremo di trovare il modo per dare un indennizzo. Ma su questo non è ancora stata raggiunta un'intesa e i negoziati continuano. Di certo non si tratta più di un ostacolo allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. La questione verrà risolta nello spirito del buon vicinato e nel rispetto degli accordi internazionali»: Quanto ha inciso la nuova Ostpolitik lanciata da Roma sui rapporti con Zagabria? «Certamente negli ultimi tempi ci sono stati notevoh passi in avanti nei rapporti tra i due Paesi. L'Italia desidera una presenza più forte in questa regione, mentre senza la Croazia è difficile ri- stabilire la pace e la stabilità nel Sud-Est europeo, anche se noi siamo uno Stato dell'Europa centrale e mediterranea. Per questo vogliamo rafforzare ancora di più i rapporti con l'Italia, la Slovenia, l'Ungheria e l'Austria». Ministro, lei ha annunciato iniziative importanti che seguiranno questa firma. «Vorremmo arrivare al più presto alla firma dell'accordo di amicizia e cooperazione. Intanto aspettiamo che le commissioni economiche finiscano il loro lavoro affinché in Italia possano essere aperte le linee di credito per stimolare gli investimenti italiani in Croazia. Itaba e Germania sono i nostri principali partner sul piano economico. In questo momento stiamo negoziando con la società Astaldi la costruzione dell'autostrada da Zagabria fino alla frontiera ungherese. Si tratta di un affare da 800 miliardi. Se tutto va bene, potrebbe essere concluso tra due settimane». Ingrid Badurìna

Persone citate: Granic, Ingrid Badurìna