«Gingrich gli ha messo le ali»

«Gingrich gli ha messo le ali» «Gingrich gli ha messo le ali» Schlesinger: la destra ha spaventato la gente LO STORICO DI KENNEDY PWASHINGTON OCHI uomini sono stati vicini a John Fitzgerald Kennedy come ló storico Arthur Schlesinger, che nel suo libro omonimo raccontò «i mille giorni» del Presidente forse più amato dagli americani. Ma Schlesinger, che con il suo libro contribuì a creare il mito della «Camelot kennedyana», fu anche, oltre che amico, stretto collaboratore di Kennedy, che lo volle accanto a sé come assistente speciale, posizione brevemente mantenuta anche con la successiva presidenza di Lyndon Johnson. Professor Schlesinger, che giudizio dà sull'«età di Clinton»? Come le è sembrata l'America in questi ultimi quattro anni? «C'è stata e c'è più confusione che altro. E questo dipende dal fatto che gli Stati Uniti stanno attraversando una fase di profondi cambiamenti strutturali, che investono innanzitutto la sfera industriale, con l'esplodere dell'elettronica e della globalizzazione. Non è emersa una tendenza chiara. Stiamo vivendo tempi caotici». E' quindi con uno stato d'animo perplesso, secondo lei, che l'America si prepara a entrare nel prossimo millennio... «C'è preoccupazione per il futuro, molta preoccupazione. Nessuno sa che cosa verrà. Però l'economia sta andando bene e così il mercato del lavoro, per cui, almeno per il momento, alla preoccupazione non si aggiunge ancora l'angoscia». Lei ha militato a lungo nel partito democratico. Che partito democratico è quello di Clinton? «Un partito diviso. Un'ala re- sta saldamente nella tradizione Roosevelt-Kennedy, con la convinzione che il governo abbia una funzione fondamentale nell'aiutare la gente a trovare la propria strada. E poi c'è un'altra parte, influenzata direttamente da... Reagan. E' una parte con la quale Clinton ha flirtato un paio di volte anche durante i discorsi sullo stato dell'Unione, come quando, per esempio, ha proclamato che "è finita l'epoca del grande governo"». Secondo lei, quindi, non esiste una nuova sintesi all'interno del partito. Non esistono quelli che amano chiamarsi, come Clinton, «nuovi democratici»... «I nuovi democratici sono solo della gente che crede che Ronald Reagan avesse un suo particolare, potente segreto, quando invece le sue politiche sono riuscite soltanto a produrre il più enorme deficit di bilancio nella storia del Paese. I cosiddetti "nuovi democratici", quindi, sono solo dei democratici di destra, dei democratici conservatori, come del resto è sempre stata tradizione del partito nel Sud». E' così che giudica Clinton, un democratico di questo tipo? «Clinton dice di essere un "nuovo democratico", ma i suoi istinti lo portano verso il filone Roosevelt-Kennedy. Poi, avendo, diciamo così, senso pratico...». Che Clinton pensa avremo di fronte nei prossimi quattro anni, un Clinton «liberal» o uno più conservatore? «Questo è esattamente il dilemma che sta vivendo lui. E' una lotta dentro la sua mente ed è una lotta attorno a lui, an¬ che perché una maggioranza repubblicana in Congresso sarebbe un fatto con cui dovrebbe fare i conti. Due anni fa Clinton era sconfortato, dopo la grande vittoria repubblicana in Congresso, poi Gingrich ha letto male i risultati elettorali, ha spaventato la gente e ha rimesso Cli- -n in sella...». Lei quindi p^nsa che la rimonta di Clinton sia soprattutto merito di Newt Gingrich? «Probabilmente sì. Poi l'economia andava bene, gli americani si sono abituati a Clinton. Lui ha dimostrato che stava imparando e così gli americani si sono convinti a dargli un secondo mandato». Lei quindi ritiene che il processo sia stato piuttosto casuale e che Clinton navighi a vista, se capisco bene... «Forse lui ha chiaro dove vorrebbe andare, ma è un realista e farà i conti con la realtà che avrà di fronte. Penso che tenterà di mantenere una rotta mediana, né di destra né di sinistra». Secondo lei Clinton è paragonabile a Kennedy? «Non mi pare proprio», [p. p.] Im¬ IL DUELLO STATO PER STATO MASSACHUSETTS RHODE ISLAND CONNECTICUT NEW JERSEY DELAWARE DISI OF COLUMBIA MARYLAND CAROLINA ì). NORD VIRGINIA OCC. CAROLINA D. SUD FLORIDA La first lady, Hillary Clinton, con la figlia Chelsea e, nella foto a sinistra, lo storico Arthur Schlesinger che fu amico e stretto collaboratore, di John Fitzgerald Kennedy

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