Più vecchi, ma sempre meno soli di Emanuela Minucci

metropoli dai capelli grigi. Il tempo libero come risorsa per vincere la noia metropoli dai capelli grigi. Il tempo libero come risorsa per vincere la noia Più vecchi, mu sempre meno soli Così è cresciuta la voglia di stare con gli altri Due anni dal brindisi d'addio e dall'ultima busta. Ecco, secondo i sociologi, il tempo sufficiente perché un anziano - conclusa la sua esperienza lavorativa - cada nel vortice della solitudine e della disistima personale. Gli studiosi la chiamano «destrutturazione dell'io»: autentica malattia, scandita dal rito sempre uguale casaspesa-tv in cui (stando alle ultime statistiche) cade un pensionato su quattro. Percentuale che a Torino si traduce in una fascia di circa 50 mila persone che spesso cercano rifugio in servizi come il «Telefono Amico»: dove il 40 per cento delle chiamate arriva da un anziano che vive solo. «Ma si tratta comunque di una schiera in flessione - rassicura il professor Guido Lazzarini, docente di Sociologia alla facoltà di Economia e commercio, autore del saggio "Invecchiare in città" -. Soltanto cinque anni fa, infatti, gli anziani che si condannavano alla solitudine per loro stessa decisione erano circa il doppio, a fronte di una popolazione ultra-sessantacinquenne molto meno folta». Secondo l'esperto oggi non è tanto cresciuta la quantità dei servizi offerti a chi ha raggiunto la terza età, ma è cambiata proprio la stessa disponibilità dell'anziano: ((Anche perché il livello culturale di chi invecchia oggi è sicuramente superiore a quello dei suoi coetanei di 10 anni fa». Basti pensare che almeno il 50 per cento degli anziani non si fa mancare la lettura di un quotidiano, anche se magari non si dedica proprio all'articolo di fondo (uno su quattro legge soltanto i necrologi, uno su tre, invece, la cronaca cittadina e null'altro). Ma se soltanto il 25 per cento dei cittadini con i capelli grigi si chiude in se stesso a che cosa si dedicano preferibilmente gli nitri? Un buon 40 per cento alle attività «ludico-relazionali», che spaziano dal gioco delle bocce (oltre 1000 i campi da gioco comunali) alla riunione al centro d'incontro (in tutto 35) o quella organizzata dalla parrocchia (170 i gruppi seguiti da monsignor Lino Baracco, responsabile del Movimento diocesano pensionati ed anziani). Percentuale minima di seguaci, invece nonostante l'assessorato allo Sport organizzi in tutte le piscine comunali corsi specifici - ottiene l'attività fisica: circa il 3 per cento. «Forse perché, arrivati a una certa età, è più utile tenere in esercizio il cervello oppure fare movimento fisico giocando, vedi appunto l'esempio delle bocce» spiega ancora il professor Lazzarini. Seguiti con un briciolo di entusiasmo in più (5000 persone in un anno) i corsi di ginnastica dolce del ciclo «Sportinsieme» organizzati presso gli impianti sportivi della circoscrizione. Non va oltre il 9 per cento la voce «attività intellettuali», nonostante i corsi dell'Unitre (l'università della Terza età) quest'anno siano riusciti ad attrarre circa 5700 iscritti (nel 1980 erano soltanto 200). L'esigua fetta racchiude pure gli anziani che vanno a teatro o al cinema (nonostante la «Cine Card» dispensata dal Comune, che dà diritto a uno sconto del 50 per cento, le presenze non sono aumentate rispetto alio scorso anno). In compenso cresce - e in modo consistente - la voglia di divertirsi: lo dimostra il tutto esaurito raggiunto da iniziative come «A passo di danza» (tessera scontata per entrare nelle sale da ballo) organizzate dall'assessorato allo Sviluppo sociale. L'anno scorso ai pomeriggi scanditi da valzer e mazurke hanno partecipato 3500 persone, quasi il doppio dell'edizione precedente. Riscuote sem¬ pre grandi consensi pure la manifestazione «Capodanno Insieme», mega-festa allestita dal 1992 al Palazzo dello Sport cui l'anno scorso hanno partecipato oltre 1200 anziani. Stesso discorso per altre iniziative ludico-mondane come «Carnevale Nonni e nipoti» (altro grande party, sempre organizzato al Palazzo dello Sport) che ha debuttato quest'anno. Riassumendo: gli anziani aumentano, ma per fortuna l'allarme solitudine non cresce di pari passo. E il merito di questa mancata equazione - anche se la strada continua ad essere lunga, 50 mila anziani soli sono un problema - va molto riconosciuto anche alle innumerevoli associazioni di volontari attive in città. Gruppi che riescono ad organizzare spettacoli di danza anche negli istituti di riposo. Dove spesso si è soli in mezzo agli altri. Emanuela Minucci (4. continua) Giovanna Casalis, 88 anni, lavora al Centro d'incontro di via Lessona I In alto a destra l'assessore comunale Carlo Baffert

Persone citate: Carlo Baffert, Giovanna Casalis, Guido Lazzarini, Lazzarini, Lino Baracco

Luoghi citati: Torino