Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi Una lettrice ci scrive: «Mio padre, Fortunato Frazzetta, dopo mesi di sofferenza è deceduto il 14 settembre scorso. Sapevo bene che cosa è il cancro, ma non avrei mai immaginato quanta sofferenza materiale, psicologica possa recare a chi ne è colpito. Per questo sento anch'io il bisogno di far qualche cosa per sostenere la ricerca, versare una goccia in più in quel grande mare di generosità che è Specchio dei tempi. «Mio padre ha scritto un bel libro "Come ho fatto camminare gli italiani". Lui, che è stato il padre della Torino-St. Vincent, la prima maratona portata a livello popolare, ha dato la possibilità a tutti di sentirsi grandi atleti e campioni e ne ha scritto belle pagine per far rivivere queste emozioni. «Questo libro vorrei donarlo a tutti coloro che lo desiderano. Non devono acquistarlo ma versare un'offerta da devolvere alla Ricerca Contro il Cancro. Il mondo è pieno di papà che soffrono e hanno vicino figli che si sentono impotenti davanti a un nemico che va battuto a ogni costo. Il mio telefono per chi desidera avere il biro è 011/7724100». Liliana Marina Frazzetta Un lettore ci scrive: «In riferimento all'articolo "Interverrà il Comune per Tamagno dimenticato" (Cronaca del 2 novembre) ritengo opportuno chiarire che nel 1992, sul finire del mio assessorato, il Mausoleo era già di proprietà del Comune, ed i tecnici dei Lavori Pubblici ne annunciavano imminente il restauro con un preventivo di circa 200 milioni. «Ciò a seguito di personali interventi contro le pastoie burocratiche e nei confronti degli eredi del grande tenore. «Mi dispiace vedere che anche nel giorno del cordoglio e del ricordo delle nostre radici (che dovrebbe unire tutti i cittadini) questa giunta ed i suoi tecnici lasciano supporre responsabilità di altri, quando invero essi stessi hanno - da allora - più volte deliberato (ed altrettante volte ritirato) nuovi progetti di restauro, con spese crescenti (800 muioni) anche per l'ulteriore degrado dovuto all'incuria di questi anni». Beppe Lodi Una lettrice ci scrive: «Ho appreso che, recentemente, in una scuola del Nord i genitori possono informarsi sull'andamento scolastico dei propri figli attraverso un sistema computerizzato telematico. Mi pare questa un'ottima iniziativa, avendo rilevato nello scorso anno scolastico l'inutilità dei classici colloqui con gli insegnanti. «Avendo iscritto mio figlio al 1° anno di un istituto tecnico ho cercato di stabilire un rapporto di collaborazione con i docenti, ma ho constatato che durante lo scrutinio finale gli insegnanti hanno tenuto un atteggiamento contrastante con quanto mi dicevano durante gli incontri (concessi su appuntamento) per i quali ho sempre preso permessi dal lavoro. Ho chiesto un incontro chiarificatore sul loro comportamento con tutto il consiglio di classe, che mi è stato concesso, ma poi è stato disertato. «Allora meglio un freddo e impersonale computer, ma almeno chiaro e inequivocabile o un cordiale rapporto umano falso e inconcludente?». Segue la firma Un lettore ci scrive: «Vorrei aggiungere questa mia alla lettera dell'ing. Fava direttore Atm per portare a conoscenza di quel lettore che si lamenta per i due morti "provocati" dalle barriere a lato delle linee tramviarie, che, anche negli anni passati, ci sono sempre stati morti sotto le ruo¬ te dei tram e non sempre per colpa delle barriere (che non c'erano), ma per la disattenzione della gente e per la pigrizia di fare due passi in più. «Un mio parente tranviere (manovratore) a causa di un ubriaco che, sceso improvvisamente dal marciapiede, è stato ucciso dal tram che lui guidava, ha subito una tale scossa che ne porta ancora oggi le conseguenze nella sua psiche. Il risultato è che a quel povero manovratore, senza colpa per la distrazione di un beone, e per la scossa psichica ricevuta, gli si sono bloccate le gambe e da 22 anni è costretto a muoversi su una carrozzella (e vive una lunga e incolpevole agonia). «Perciò, come giustamente dice l'Atm, è dovere dell'azienda tutelare anche il personale di guida (e le transenne servono proprio a questo). «Quindi, siccome il tram non è un veicolo che viaggia su gomma e che si prevede di poter fermare in pochi metri (è poi vero?), credo che un poco di attenzione da parte dei pedoni non guasterebbe e forse molti incidenti potrebbero essere evitati, anche se sarà necessario fare qualche tratto di strada a piedi m più». Giuseppe Nada «In ricordo del papà della Torino-Saint Vincent» - «Per la tomba di Tamagno spesa salita da 200 a 800 milioni» - «Consultare un computer o parlare con gli insegnanti?» - «Tutelare anche i manovratori»

Persone citate: Beppe Lodi, Fava, Fortunato Frazzetta, Frazzetta, Giuseppe Nada, Tamagno