II dittatore: sto tornando nello Zaire

I tutsi pronti alla tregua per salvare i profughi. Oggi il vertice africano senza Kinshasa I tutsi pronti alla tregua per salvare i profughi. Oggi il vertice africano senza Kinshasa II dittatore: sto tornando nello Zaire Mobutu lascia Losanna, ma per ora è in Costa Azzurra KINSHASA. I ribelli tutsi zairesi hanno dichiarato un cessate-ilfuoco per consentire a tutti i rifugiati di rientrare ai luoghi di origine. La tregua, annunciata dal portavoce Laurent Kabila in una dichiarazione letta alla Bbc, è cominciata alle 15,45 italiane e resterà in vigore per tre settimane. E il presidente dello Zaire Mobutu Sese Seko ha completato le cure mediche che lo hanno trattenuto in Svizzera a lungo, è volato in Francia e presto ritornerà in patria, secondo quanto ha dichiarato ieri sera alla televisione di Kinshasa il suo portavoce Kabuya Lumuna. L'annuncio di Kabira, leader della cosiddetta Alleanza di Forze Democratiche per il Cambiamento in Congo e in Zaire (Afdccz), arriva all'indomani del drammatico appello dell'Alto Commissario Onu per i Rifugiati, signora Sadako Ogata, che sollecitava la creazione immediata di corridoi umanitari presidiati da militari per consentire la distribuzione di viveri alle centinaia di migliaia di disperati in fuga dai massacri, perché le scorte sono ormai esaurite. Ma poco prima della notizia del cessate-il-fuoco unilaterale, Seth Kamanse, consigliere politico del presidente ruandese Pastur Bizimungu, dichiarava alla Bbc che il suo Paese non vede la necessità di tale iniziativa e che tutti i rifugiati non devono fare altro che tornare alla loro case. Gli hutu ruandesi fuggirono nello Zaire orientale, dove si è concentrata la battaglia in queste settimane, nella metà del 1994 dopo la strage di oltre 500 mila tutsi in Ruanda. Quell'esercito inerme di disperati ha rifiutato il rimpatrio temendo la vendetta del nuovo governo a guida tutsi. A scatenare questa nuova guerra sarebbe stato invece il tentativo del governo zairese di espellere la popolazione banyamulenge, tutsi ruandesi insediatisi nella regione orientale dello Zaire da generazioni. I banyamulenge hanno rispósto alla provocazione scanenando una controffensiva appoggiati dal governo ruandese. Il cessate-il-fuoco unilaterale è stato il risultato dell'incontro av- venuto questa mattina tra un rappresentante dell'Organizzazione per l'Unità Africana, Aliatole Tiendrebeogo, e il premier ruandese Pierre Rwigema. Sergio Vierra de Mello, assistente dell'Acnur, metterà a punto nella capitale ruandese di Kigali i piani per aprire corridoi sicuri da cui far transitare i soccorsi e i rifugiati. Difficile localizzare l'ondata di disperati - donne, bambini, anziani e malati - hutu ruandesi e burundesi che in questi giorni hanno abbandonato i campi profughi in Zaire incalzati dai tutsi. «Più si spingono verso Ovest più sarà difficile per noi raggiungerli e impossibile il loro rim¬ patrio^, ha detto la signora Ogata. Nell'esodo scatenato dalla guerra sono coinvolti anche gli zairesi, via Tanganica, verso la Tanzania, e i profughi sudanesi che stavano nello Zaire. Oltre alla riunione a Kigali degli operatori umanitari, ieri si sono visti a Nairobi, in Kenya, anche i ministri degli Esteri della regione, per preparare il vertice di oggi convocato dal presidente kenyano Danier Arap Moi per tentare di risolvere la crisi che rischia di estendersi in tutta l'area. Un portavoce del presidente zairese Mobutu Sese Soko ha ribadito che il governo di Kinshasa non manderà alcun rappresentante al summit e non parteciperà ad alcuna riunione fino a quando militari ruandesi saranno in territorio dello Zaire. Intanto Mobutu, malato di cancro alla prostata, ha lasciato la Svizzera per Nizza, dove le autorità francesi gli hanno concesso un visto. Dall'aeroporto nizzardo Mobutu, circondato da una consistente scorta, è partito verso la villa che possiede nel Sud della Francia. Ma il portavoce del presidente ha annunciato in tv che Mobutu intende rientrare in patria quanto prima anche se è probabile che si fermi per qualche giorno in Francia. Già sotto accusa per l'ospitalità concessa a Mobutu, la Svizzera ha avuto l'improvvida idea di mettere a dormire sotto lo stesso tetto del re Juan Carlos di Spagna: ma la gaffe è stata disinnescata dallo stesso monarca. Il presidente zairese ha soggiornato fino a ieri in una suite del lussuoso hotel BeauRivage di Losanna. Juan Carlos è arrivato a Losanna per ricevere un premio, e le autorità della confederazione gli hanno prenotato un appartamento nello stesso hotel, a un solo piano di distanza da Mobutu. Il sovrano spagnolo si è però rifiutato ed ha preteso di scendere in un altro albergo. [e. st.] ™ II