L'ultima zampata di Perot

I/ultima zampata di Perot I/ultima zampata di Perot // texano sborsa per 4 spot tv quasi due milioni di dollari NEW YORK NOSTRO SERVIZIO E' stato di quasi 2 milioni di dollari l'ultimo colpo di Ross Perot prima del voto. Per ieri sera erano programmati quattro «infomercials» da trasmettere, due sulla Abc, uno a ridosso dell'altro, e gli altri due sulla Cbs e la Nbc. Il costo di ognuno di essi è stato di 450.000 dollari («Una vergogna assoluta», dice Russ Verney, il coordinatore della campagna di Perot) e c'era il rischio, ieri sera, che non tutte le compagnie locali, affiliate ai quattro network, li trasmettessero. Così Perot, che nonostante la passione politica non dimentica di essere un accorto uomo d'affari, ha preteso una clausola, nel contratto, in virtù della quale se i suoi «infomercials» non fossero stati trasmessi almeno dalla maggioranza delle affiliate, lui non avrebbe pagato. Anche questo particolare, in qualche modo, segna la differenza fra l'attuale atteggiamento di Perot e quello di quattro anni fa. Allora il ricco texano non badava a spese (secondo alcuni calcoli sborsò oltre 100 milioni di dollari), adesso sta bene attento a che gli assegni che firma abbiano un qualche «ritorno». Quattro anni fa era sempre dappertutto, nei giorni scorsi si faticava a localizzarlo. Nonostante questo è comunque l'unico fra i tre contendenti che sia riuscito a migliorare la propria posizione nei sondaggi. Gli ultimissimi, ieri, gli attribuivano un favore dell'I 1-12 per cento, vale a dire al di sopra dei valori «di una sola cifra») su cui ha viaggiato per tutta la campagna elettorale. E' stato grazie alla «svolta» di Robert Dole, dicono molti analisti. Secondo loro, infatti, quegli elettori (pochi) che hanno trovato convincenti gli attacchi personali che a un certo punto il vecchio senatore ha co¬ minciato a lanciare contro Clinton, piuttosto che rivolgere su di lui il proprio favore hanno preferito dirottarlo su Perot. Lui ha cercato di approfittare di questa tendenza invitando pubblicamente Clinton a dividere il suo tempo televisivo. Al Presidente, aveva spiegato malignamente, «deve essere data l'opportunità di spiegare la storia dei finanziamenti che il partito democratico ha ricevuto dall'estero». Ma naturalmente Clinton si è ben guardato dall'accettare l'invito e così Perot ieri sera si è presentato da solo sui teleschermi. Che cosa ha detto? Questa volta il suo obiettivo era di attacca- re a fondo Clinton, più o meno sulla falsariga degli ultimi discorsi di Dole. In un punto dei suoi «infomercials» dice ter stualmente: «Se io mi fossi rimangiato la mia parola così tante volte voi non mi votereste neanche come sceriffo di contea, figuriamoci al posto più importante del mondo». Dole, seccato da questo «furto di temi» ha preso a sua volta ad attaccarlo. «Chi vota Perot vota Clinton», ha ripetuto durante la sua ultima maratona che lo ha portato a toccare 19 Stati in 96 ore. Ma la loro appare a tutti una battaglia fra due perdenti, con Clinton che h\guarda dall'alto del suo 50 per cento che i sondaggi di ieri hanno ancora una volta confermato. Franco Pantarelli Gli ultimi sondaggi hanno attribuito a Perot (foto) un favore dell'I 1-12%

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