Clinton, l'America non torna indietro
Due soli dubbi: l'ampiezza della vittoria, dopo gli ultimi sondaggi, e il voto per il Congresso Due soli dubbi: l'ampiezza della vittoria, dopo gli ultimi sondaggi, e il voto per il Congresso Clinton, l'America non torna indietro Il Presidente attende questa notte la seconda incoronazione WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ieri, a 50 anni compiuti da pochi mesi, Bill Clinton ha concluso l'ultima campagna elettorale della sua vita politica sentendo di avere in tasca l'ultima, decisiva vittoria. Anche se i sondaggi della vigilia hanno indicato un assottigliarsi del suo margine di vantaggio sul concorrente Bob Dole, «il Presidente che non ha mai visto una mano che non voglia stringere», come viene chiamato Clinton per la fisicità del suo rapporto con gli elettori, otterrà quasi sicuramente dal voto di oggi un rinnovo del suo contratto. Due anni fa sembrava un uomo morto. Invece, se terminerà il prossimo mandato, si troverà a 54 anni a essere il più giovane ex-presidente in pensione con due quadrienni alle spalle nell'intera storia del Paese. Dovrà trovarsi qualcosa da fare. Dole, se il voto andrà come previsto, non avrà invece il problema di pensare al proprio futuro. A 73 anni, con tre battaglie presidenziali perse nella sua lunga carriera, all'ex-senatore non resterà probabilmente altro da fare che ritirarsi nel suo condominio in Florida a guardare vecchie foto e a riflettere amaramente non tanto sulla sconfitta, ma sul fatto che in realtà la sua candidatura non è mai riuscita a decollare. Attendendo la proclamazione di una sconfitta da tempo annunciata, i repubblicani puntavano ieri tutte le loro carte sui risultati delle elezioni politiche, sperando di mantenere la maggioranza in entrambi i rami del Congresso conquistata due anni fa. Sarebbe la prima volta che i repubblicani riescono a mantenere la maggioranza a Senato e Camera per due bienni consecutivi. Se questo accadesse, Newt Gingrich potrebbe sperare di continuare a mettere in croce Clinton e costruire una rinascita repubblicana per l'anno 2000. Ma, anche se la corsa per il Congresso appare molto più incerta di quella per la Casa Bianca, una vittoria a valanga di Clinton potrebbe beneficare anche i democratici al Congresso. Come quattro anni fa, Clinton sarà questa sera nella sua Little Rock, in Arkansas, per aspettare il verdetto e poi, con ogni probabilità, festeggiare. Sarà una festa in un certo senso strana, in una città per la quale si aggirano da mesi plotoni di inquirenti che indagano sugli scandali di Clinton e dove quasi tutti gli amici del Presidente sono già stati incriminati. Dole, con un'altra strana mossa, ha deciso di concludere la campagna elettorale nel Missouri, nel paese natale del presidente Harry Truman. Truman era un democratico e i sondaggi della vigilia lo davano nettamente per sconfitto, tanto che il «New York Times» azzardò il titolo «Ha vinto Dewey». Ma non era così, e il vittorioso Truman si divertì per giorni a sventolare quella sfortunata prima pagina. Con il suo viaggio in Missouri, Dole ha confessato di poter sperare soltanto in un miracolo alla Truman. Ma alla fine degli Anni 40 i sondaggi erano molto meno precisi di oggi. Clinton, che ha sempre avuto corde vocali deboli, ha terminato la campagna elettorale con una voce quasi squillante, mentre il to¬ nante Dole ha concluso afono la sua disperata maratona finale attraverso 15 stati in 96 ore. L'ultima sosta del Presidente è stata nell'Ohio, uno Stato senza il quale nessun repubblicano è diventato presidente. Fino a qualche giorno fa Clinton era nettamente in vantaggio nell'Ohio, ma il suo margine eli vantaggio si era pericolosamemente ristretto nelle ultime ore a soli 5 punti. Era quello un segno che il rallentamento della campagna presidenziale negli ultimi giorni, dovuto quasi certamente all'esplosione degli ultimi scandali finanziari a carico del partito democratico, poteva creare sorprese? Questa è stata l'ultima e proba bilmente l'unica preoccupazione di Clinton durante la sua intera campagna. Paolo Passarmi
Luoghi citati: America, Arkansas, Florida, Little Rock, Missouri, Ohio, Washington
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