Craxi accusa e piange in tv

Craxi accusa e piange in tv Craxi accusa e piange in tv «L'ex magistrato è un falso eroe» Si commuove pensando a Moroni BONN. Bettino Craxi piange in tv e attacca il ministro Di Pietro. L'ex pm di Milano «è una grande mistificazione, un falso eroe, protetto da clan giudiziari e giornalistici», dice l'ex leader socialista: «Io nella mia vita non ho mai rubato niente a nessuno» e «il finanziamento illegale dei partiti non era corruzione, era la violazione di una legge che nessuno aveva mai applicato». Nella prima intervista televisiva da quando è latitante in Tunisia, concessa alla rete tedesca Zdf, Craxi spara a zero contro «la giustizia falsa, i processi falsi, i magistrati falsi», e minaccia di «dare una mano» a chi indagherà sul passato di Di Pietro. Ma l'ex leader socialista fa anche un mea culpa: «Avrei dovuto pensare ad aumentare il finanziamento legale ai partiti. Oltre all'8 per mille dato alla chiesa, ci voleva l'8 per mille da dare ai partiti». Poi, leggendo la lettera in cui il deputato socialista Moroni annuncia il suo suicidio, Craxi piange davanti alle telecamere. Intanto, in Italia, continua a suscitare reazioni la trasferta tunisi¬ na dei giorni scorsi. Se domenica scorsa il presidente dei deputati pidiessini Mussi ha liquidato il «viaggio della speranza» come «un patetico raduno», ieri anche i «traditori» del Si hanno preso nettamente le distanze da «Hammamet express». «La storia non si ripete mai; quando lo fa, si trasforma in farsa. E' di questo tenore l'offerta della presidenza di un nuovo movimento socialista fatta a Craxi», avverte in una nota Riccardo Nencini, della segreteria nazionale del Si. Ma resta l'ottimismo di Margherita Boniver: «Intini parla di ventimila nuove adesioni, ma io penso che da adesso a fine novembre potremo mettere insieme trentamila iscritti». Tempo di polemiche, di strategie, di sondaggi. Come quello commissionato a Datamedia dal quotidiano Il Tempo. Per il 92,3% degli italiani Craxi dovrebbe tornare in Italia e affrontare il giudizio della magistratura. Di diverso avviso solo il 2,5%, mentre non ha opinione il 5,2%. [r. lì

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