La Milano operaia torna al comando

Basket: la Teamsystem ferma la corsa della Benetton, che viene raggiunta dalla Stefanel Basket: la Teamsystem ferma la corsa della Benetton, che viene raggiunta dalla Stefanel la Milano operaia torna al comando Con Portaluppi respinge la Kinder MILANO. Flavio Portaluppi non è certo quello che si può definire un bel giocatore: è piccolo (per il basket, s'intende, con i suoi 188 cm), ha pochi capelli, le orecchie a sventola e, fin da quando era nelle giovanili azzurre, sembra avere vent'anni in più della sua età, tanto che qualcuno diceva che quello che si presentava ai raduni era... suo zio. Ma a «Lupo», come viene chiamato, la cosa non ha mai dato eccessivo fastidio: troppo impegnato a centellinare le parole e ad andare dritto per la sua strada, lavorare per migliorarsi, soprattutto per affinare il tiro che lo ha fatto diventare uno dei più temibili «cecchini» del basket italiano. Tuttavia il ruolo di specialista nel tiro pesante, di «sesto uomo», non gli bastava e così ha continuato ad impegnarsi per un miglioramento globale, in difesa e soprattutto in regia. Ora Portaluppi Flavio, milanese doc, 25 anni compiuti il 2 marzo scorso e una carriera sempre all'ombra della Madonnina (compresi i due anni con Arese) sta raccogliendo i frutti. Con l'arrivo di Marcelletti sulla panchina della Stefanel è stato promosso titolare, il et Messina lo ha chiamato per la prima volta in Nazionale (anche se poi non l'ha inserito nei dieci per la sciagurata partita di mercoledì scorso in Slovenia) e l'assenza nelle ultime due partite dello squalificato Gentile lo ha elevato anche a trascinatore. Morale: la Stefanel ieri ha messo ko anche la Kinder (89-76), mostrando - pure in assenza del suo capitano - di essere «veloce, aggressiva e magari anche spettacolare», come la vuole il suo allenatore. E la vittoria conquistata al Forum sulla multinazionale bianconera porta la firma proprio di Portaluppi: 27 punti, 6/9 al tiro, 5/7 da 3 punti, 10/10 dalla lunetta, due soli palloni persi in 39', con la massima va¬ lutazione fra i giocatori in campo. Ma accanto a lui va citato Marco Sambugaro, il biondo «tedesco» di Treviglio, 25 anni anche lui, un passato a scaldare la panchina, con la strada sbarrata nel ruolo di play-guardia da nomi ben più illustri. Marcelletti, al quale non manca certo il coraggio con i giovani o gli sconosciuti, lo ha gettato nella mischia «perché - dice - ha un fisico bestiale». Sambugaro era risultato l'uomo determinante già l'altra settimana a Trieste e ha portato mattoni importanti anche nella costruzione del successo di ieri. Così l'accoppiata PortaluppiSambugaro ha messo alle corde quella ben più illustre formata dai comunitari Patavoukas-Prelevic, che hanno tanta esperienza e talento in più. Bloccato quello che doveva essere il punto di forza bolognese, arginato Komazec con il sacrificio in marcatura di Anthony Bowie che non ha brillato in attacco, trovati i momenti importanti di Kidd (11 rimbalzi, di cui 8 nel primo tempo), di Fucka e soprattutto di De Poi (decisivo a metà secondo tempo), la Stefanel ha costruito il successo con una grande difesa e con ritmi che la Kinder non è riuscita a reggere. Soltanto all'inizio deUa ripresa la formazione di Bucci ha dato l'impressione, con un parziale di 11 -1, di poter riagguantare la partita, sfruttando di più Savie, il migliore dei bianconeri, Prelevic e Komazec. Per due volte la Virtus, dopo essere stata anche a -17, è arrivata a -2, ma in entrambe le occasioni la Stefanel ha innestato le marce alte e si è messa fuori portata. Gabriele Tacchini Per Flavio Portaluppi 27 punti e una buona regia nella Stefanel vittoriosa contro la Kinder Bologna

Luoghi citati: Arese, Bologna, Messina, Milano, Slovenia, Treviglio, Trieste