Leone, un ruggito in Central Park

L'italiano trionfa a sorpresa nella maratona di New York, Fiacconi seconda fra le donne L'italiano trionfa a sorpresa nella maratona di New York, Fiacconi seconda fra le donne Leone, un ruggito in Central Park L'exploit dieci anni dopo il successo di Poli All'azzurro 80 milioni e un'auto di lusso NEW YORK. Giacomo Leone ha vinto la maratona di New York, la più famosa del mondo, dieci anni dopo l'ultimo successo italiano (Gianni Poli nell'86 preceduto da Orlando Pizzolato nell'84 e '85). La grande giornata è arricchita dal secondo posto di Franca Fiacconi, preceduta dalla rumena Anuta Catuna. Giacomo Leone ha 25 anni ed è poliziotto a Padova. Non ha preso parte ai Giochi di Atlanta pur meritando la maglia azzurra dopo il secondo posto dell'anno scorso a Venezia. In Central Park ha vinto in 2h09'54" precedendo l'etiope Tummo Turbo e il kenyano Kamau. Ottavo Luca Barzaghi. Grande gioia anche a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, dove Leone vive. Centinaia di persone si sono radunate sotto l'abitazione dell'atleta alla notizia della vittoria. Ci sono stati anche caroselli di auto mentre a casa Leone il padre Antonio, la madre Marta e le sorelle Anna Maria e Concetta facevano festa con amici e parenti. Alla corsa hanno preso parte 30 mila concorrenti. Partenza cauta per Leone in compagnia di Baldini e Barzaghi che hanno lasciato l'iniziativa quasi sempre agli atleti del Kenya. Leone si è affacciato alla testa della corsa al 35° chilometro mentre al 39°, in Central Park, ha staccato Tummo. Una corsa da grande campione. Ha vinto a braccia alzate e ha messo in tasca circa 80 milioni di lire e una lussuosa auto. Si sapeva di Giacomo Leone possibile protagonista, anche se un po' nascosto all'ombra di Stefano Baldini, saltato nella seconda parte e poi ritirato. Tra i battuti soprattutto i kenyani Tamii e N'deti, che erano tra i più attesi con il messicano Espinosa primo tre anni fa. Non ha preso il via German Silva, il piccolo messicano vincitore delle ultime due edizioni. Leone ha ricevuto i complimenti del sindaco Giuliani che aveva dato il via con il classico colpo di cannone alle 10,50 locali (le 16,50 italiane). Giacomo rinnova con questa prestigiosa vittoria le imprese dei corridori italiani in questa disciplma, che da qualche anno è alla ricerca di un suo protagonista. Ora lo ha trovato, e Leone si unisce al giovane lombardo Daniele Goffi, primo a Venezia l'anno scorso proprio davanti a Leone. Il piccolo italiano, nella corsa più ricca, con un bilancio di 20 miliardi di lire e con atleti di 103 Paesi, ha compiuto un'impresa da leggenda. Ha vinto la gara dal fascino più grande, una gara che un atleta bianco non vinceva da molti anni. L'ultimo trionfatore europeo è stato Steve Jones nel 1988. Un piccolo italiano dunque ha dominato il mondo intero mettendosi alle spalle i leggendari atleti neri. In questa corsa protagonisti e vincitori li abbiamo ricordati (Pizzolato e Poh) mentre nomi importanti del recente pas¬ sato quali Bordin e Bettiol non sono mai riusciti a imporsi arrivando rispettivamente 3° nell'89 e 2° nell'88. Notevole è stato il risultato della trentunenne romana Franca Fiacconi, che per poco non è diventata regina di New York. La Fiacconi è giunta seconda con una gara accorta e basata sul recupero nella seconda parte dopo che la kenyana Tecla Loroupe, vincitrice delle ultime due edizioni, aveva lanciato la corsa su ritmi impossibili, da primato del mondo. La kenyana però è crollata ed è arrivata solo settima. La Fiacconi, anche lei esclusa ingiustamente dalla squadra olimpica, si è dunque presa una bella rivincita. Seconda con 2h28'42", vicinissima al primato personale e per molto tempo in linea con il possibile primato italiano. E' stata preceduta di soli 27' dalla rumena Catuna, arrivata a New York solo all'immediata vigilia della gara. La Fiacconi è stata grande quanto Leone. Ben quattro maratone per lei quest'anno: ricordiamo la vittoria nel mese di maggio a Torino e solo tre settimane fa a Carpi. Sposata, la bella bionda romana è stata protagonista e per vincere avrebbe avuto bisogno di un paio di chilometri di corsa in più, oppure avrebbe dovuto anticipare la progressione arrivata troppo in ritardo. Attilio Monetti Giacomo Leone al comando della maratona davanti all'etiope Tummo Turbo (2°) e al keniota Kamau (3°)