L'impronta dell'assassino

Milano: Torma di una scarpa da ginnastica è stata trovata sul sangue della vittima sparso per terra Milano: Torma di una scarpa da ginnastica è stata trovata sul sangue della vittima sparso per terra L'impronta dell'assassino Una pista per la donna uccisa a coltellate BINASCO (Milano) DAL NOSTRO INVIATO Stanno cercando una scarpa, di quelle americane da jogging, e magari adesso ci sono sopra le macchie del sangue di Tiziana. E poi stanno cercando il padrone di quella scarpa, la cui orma è fissata nel sangue nero rappreso sul pavimento, perché lui è l'assassino che venerdì notte, con un coltello preso in cucina, ha colpito all'impazzata, almeno dodici volte, fino ad uccidere Tiziana Zanelli, che aveva 30 anni e un sorriso per tutti. Per cercare quella scarpa hanno fatto di tutto, i carabinieri di Binasco e il magistrato di Milano Luigi Orsi. Hanno perquisito le abitazioni di tutti gli amici di Tiziana. Poi hanno frugato nei cassonetti della spazzatura, perché sperano che l'assassino abbia buttato via scarpe e coltello, insieme al rimorso che gli deve rodere la vita. Davanti alla villetta a due piani color mattone di via Leon Battista Alberti 8, c'è ancora la scala con cui lo zio di Tiziana sabato mattina, dopo aver rotto il vetro della finestra al secondo piano, ha scoperto il sangue. E le coltellate e la porta blindata che era chiusa dall'esterno, perché all'assassino è bastato tirarsela dietro. Duecento metri da lì c'è la caserma dei carabinieri. Dove vanno avanti gli interrogatori degli amici, che la incontravano quando la sera andava al pub, che poi è una paninoteca dietro al castello dei Visconti. Che la frequentavano nei giorni di festa per l'aperitivo al Gran caffé. Di quella - ed erano tanti - che andavano con lei alla Cupola, la discoteca a Santa Corinna che è a un chilometro da qui ed ha due piste, una per il liscio e l'altra per la disco. «Certo che me la ricordo, era una buona "tuseta", veniva sempre qui al venerdì o al sabato sera. Era sempre allegra», dice Giordano che dirige la Cupola. Ma Franco, che è il direttore artistico, non risparmia la goccia di veleno: «La vedevo sempre con un uomo diverso, forse qualcuno di troppo...». Che la spiegazione dell'omicidio sia tutta lì? Che si tratti di uno spasimante respinto, o geloso? I carabinieri non escludono nulla. Sono certi però che l'assassino conosceva bene la sua vittima. Al punto da potere entrare in casa senza problemi, come avrà fatto mille altre volte. Oltre a quell'impronta nell'appartamento ci sono i segni di una colluttazione, l'ultima disperata difesa della ragazza. Da quando tre mesi fa si era separata dal marito, Tiziana era rifiorita. Quel matrimonio durato nove anni l'aveva soffocata, chiusa in un bozzolo. Adesso sognava di diplomarsi, di fare qualcosa di veramente suo dopo aver lavorato in imo studio odontotecnico in paese per anni, ed essere passata - come infermiera - in un laboratorio medico di Rozzano. Con la separazione erano arrivati nuovi amici, le feste, la discoteca, il telefonino. «Era una ragazza esuberante, sempre alle- gra», la ricorda Maria davanti al bar della piazza mentre passa la banda per la festa di paese. Poi l'amica spiega: «Da quando con suo marito era finita, sembrava essere rinata. Mi aveva detto che in passato lui l'aveva pure picchiata». L'ex marito, Giuseppe Juculano, 35 anni, di professione tornitore, è il primo ad essere interrogato. Tre ore davanti ai carabinieri, poi torna a casa. Non ci sono indizi, su di lui. Da tempo aveva allentato i rapporti con l'ex moglie. E allora rimangono gli amici. Quindici sono stati sentiti ieri dai carabinieri nella caserma di Binasco. Per sei di loro sembra essere caduto anche il minimo sospetto. La posizione di altri nove viene vagliata attentamente. Tra loro potrebbe esserci l'assassino. «Non abbiamo elementi per stabilire se l'omicido sia stato premeditato o meno, alcune cose lo farebbero escludere», dice Luigi Orsi, il magistrato. Probabilmente determinante per le indagini sarà l'autopsia, in programma per oggi, al massimo martedì. Non è infatti ancora possibile stabilire l'esatta ora della morte. Tiziana era rientrata solo venerdì sera dopo una settimana di ferie, dai genitori, in Valcamonica. Il vetro rotto dallo zio della vittima per entrare in casa ha ulteriormente abbassato la temperatura nell'appartamento. Al punto da rendere difficile, senza esami più approfonditi, ricostruire il momento esatto in cui l'assassino è entrato in azione. Al lavoro ci sono anche gli uomini della scientifica. Che hanno radiografato l'appartamento alla ricerca del più piccolo dettaglio. Per dare un volto a quella firma lasciata nel sangue con una scarpa da jogging. Fabio Potetti Gli investigatori sono convinti che l'omicida faccia parte della cerchia degli amici Sotto torchio nove persone Altro dramma: tre cinesi investiti da un treno mentre percorrevano i binari della linea con la Francia La casa in cui è stata uccisa Tiziana Zanelli A destra la vittima Il valico di frontiera di Ventimiglia dove è stato bloccato un Tir con sedici clandestini provenienti dall'Algeria

Persone citate: Corinna, Fabio Potetti, Giuseppe Juculano, Luigi Orsi, Tiziana Sabato, Tiziana Zanelli, Valcamonica, Visconti

Luoghi citati: Algeria, Binasco, Francia, Milano, Rozzano, Ventimiglia