Olio d'oliva, lUe frena Modifiche a gennaio di Maurizio Tropeano

Olio d'oliva, lUe frena Modifiche a gennaio In Italia la produzione è in calo del 20% Olio d'oliva, lUe frena Modifiche a gennaio ROMA. Riforma del mercato dell'olio d'oliva, l'Unione Europea frena. Lo ha annunciato lo stesso Commissario europeo all'Agricoltura, l'austriaco Franz Fischler, in occasione della maratona dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea che si è svolta nei giorni scorsi a Lussemburgo. Dunque, nell'immediato non verrà presentata una proposta di riforma ma entro la fine dell'anno il Commissario farà conoscere un piano di analisi della situazione nel settore dell'olio d'oliva accompagnato dalle possibili opzioni per riformare il comparto. Un colpo di freno causato anche dalla protesta degli olivicoltori europei che in sede Copa-Cogeca si sono schierati contro le prime anticipazioni del piano diffuse e hanno presentato un «contropiano» articolato. Secondo Massimo Pacetti, presidente del Cno, l'aspetto maggiormente criticato della proposta Fischler è la forfettizzazione degli aiuti alla produzione. Anche il mini- stro delle Risorse agroalimentari, Michele Pinto, si è detto «decisamente contrario. Questa ipotesi premierebbe gli alberi solamente attraverso una rendita di posizione con il conseguente abbandono delle pratiche culturali e il peggioramento della qualità». Spiega ancora il presidente del Cno: «I produttori sollecitano interventi comunitari per il miglioramento qualitativo, la promozione e per intensificare controlli sul prodotto». Dunque: abolizione definitiva degli aiuti al consumo, ricostruzione degli stock come regolatori del mercato, aumento della quota massima garantita comunitaria. L'occasione di questa riflessione sull'Organizzazione comune di mercato è stata la presentazione della prima edizione della «Settimana nazionale dell'olio d'oliva» organizzata dall'Enoteca Italiana e dall'Associazione nazionale «Città dell'Olio» che si terrà a Siena dal 2 all'8 dicembre. Una presentazione che è servita a Pinto anche per annunciare che il «piano olivicolo nazionale varato nel 1990 ha bisogno di qualche adeguamento» e che «il comitato nazionale per la tutela delle denominazione d'origine controllata per gli oli vergini ed extravergini ha espresso parere favorevole al riconoscimento di altre ventiquattro candidature». Pinto ha poi annunciato l'imminente presentazione di uno schema di disegno di legge sul problema dei reflui dei frantoi. Massimo Pacetti ha anticipato le prime valutazioni produttive del settore: «L'annata olivicola che si è appena avviata - ha spiegato il presidente Cno - dovrebbe assicurare una produzione oscillante tra i quattro e i quattro milioni e mezzo di quintali, con una flessione del venti per cento rispetto alla campagna 1995/96». Secondo Pacetti, però, «il calo quantitativo, determinato in gran parte dalle avverso condizioni meteorologiche, dovrebbe essere accompagnato da risultati qualitativamente positivi». I prezzi, poi, non dovrebbero subire impennate. Massimo Pacetti ha infatti ipotizzato un «andamento armonioso» dei prezzi determinato in particolare dagli incrementi produttivi attesi in Spagna e in Grecia. Maurizio Tropeano

Persone citate: Copa, Fischler, Franz Fischler, Massimo Pacetti, Michele Pinto, Pacetti

Luoghi citati: Grecia, Italia, Lussemburgo, Roma, Siena, Spagna