«Pago l'autostrada per tutti» di Gianni Martini

«Pago l'autostrada per tutti» Il ministro aveva ordinato: la statale è interrotta, niente pedaggio da Carrù a Mondovì «Pago l'autostrada per tutti» Provocazione di Costa: ignorato anche Di Pietro BATTAGLIA ALLA BUROCRAZIA LMONDOVI' O Stato è inefficiente? Il parlamentare, un po' per vergogna verso gli elettori, un po' per protesta contro la burocrazia ministeriale, lo sostituisce. E paga. Accade a Mondovì dove l'ex ministro Raffaele Costa, ora deputato Udc, ieri ha versato sei milioni alla Società autostradale Torino-Savona «perché la smettano di far pagare il pedaggio a chi è costretto a usare l'autostrada visto che l'unica statale tra Mondovì e Carrù è interrotta per il crollo di un ponte». Sei milioni, pari a sei giorni di pedaggi (5 chilometri, 600 lire per auto) prepagati per i circa millecinquecento automobilisti che quotidianamente sono costretti a utilizzare quel tratto d'autostrada. E non solo. Costa, con una lettera alla To- rino-Savona chiede «di addebitare alla mia persona - codice fiscale CSTRFL36P08351A - l'importo dei pedaggi da oggi fino al giorno in cui finalmente sarà consentito ai cittadini di superare il Pesio su una strada pubblica sicura». E, visti i tempi dell'Anas che nel Cuneese deve an¬ cora ricostruire dieci ponti distrutti dall'alluvione '94, non è un impegno da poco. Il problema venne sollevato il 6 ottobre. La notte precedente la piena del fiume Pesio fece crollare un lungo, storico ponte, sulla Statale 28 tra Mondovì e Carrù. Costa, co¬ me numerosi altri parlamentari, si rivolse al ministro Di Pietro chiedendo «fondi per la ricostruzione» e «l'esenzione dal pagamento del pedaggio nel tratto autostradale compreso tra Carrù e Mondovì». Di Pietro ha risposto il 25 ottobre: «Il problema non è semplice in quanto occorre un preventivo accordo tra la Società Concessionaria e l'Anas, ma la sua urgenza ha indotto entrambi gli Enti ad assumere una decisione favorevole in tempi brevissimi. Le invierò, appena in possesso, la nota Anas». L'intesa di massima prevede che l'Anas versi all'autostrada un milione al giorno quale cifra forfettaria per i mancati pedaggi fino al ripristino del ponte. «Purtroppo la burocrazia ci ha messo lo zampino racconta Costa - e tutto è diventato complesso. Ieri ho telefonato al direttore generale dell'autostrada geometra Mario Battaglia. Nessuno dell'Anas lo aveva ancora ufficialmente contattato. D'istinto ho deciso d'intervenire sostituendomi allo Stato, pagando di tasca mia». Di qui la lettera consegnata ieri mattina alla Società Torino-Savona: «... vista l'insensibilità di chi è chiamato a decidere l'attuazione della volontà del ministro Di Pietro mi pregio comunicare di addebitare alla mia persona l'importo dei pedaggi». In busta l'assegno di sei milioni con la nota: «Allego assegno mio personale n. 0406223610 di lire 6.000.000 per i primi sei giorni». Curioso gesto per un ex niinistro che ha ricoperto incarichi delicati come la Sanità, i Trasporti, le Politiche comunitarie, abituato a denun¬ ciare disfunzioni del sistema pubblico ma non a pagare con propri soldi. «Certo. Sono un uomo parco. Ma questa volta ho agito d'istinto e ne sono contento. Si tratta di un problema della mia terra, della mia gente, di quelli che incontro ogni giorno per strada. Siamo di fronte a un ministro, Di Pietro, che si è comportato bene, e a due Enti disposti a risolvere un problema, ma tutto si arena nella burocrazia. Come posso continuare a dire ai monregalesi di avere pazienza, di aspettare? Dovevo intervenire in modo concreto. L'ho fatto e continuerò». E i pedaggi? Lunedì l'autostrada deciderà se incassare l'assegno di Costa e non pretendere più pedaggi nel tratto tra Carrù e Mondovì. Gianni Martini «L'Anas avrebbe dovuto versare un milione al giorno alla società ma finora non lo ha fatto» Accanto: l'onorevole Raffaele Costa Sopra: l'assegno firmato dal parlamentare

Persone citate: Di Pietro, Mario Battaglia, Raffaele Costa