La casa del sindaco per un ponte

I numeri del gioco di oggi sono nella prima pagina di cronaca locale Cuneo, accende un'ipoteca per finanziare la ricostruzione La casa del sindaco per un ponte FCUNEO ORSE qualcuno ha avuto un sogghigno, quando ieri sera Francesco Rocca è comparso al Tg3 con la sua faccia quadrata e la sua parlata piemontese. E il cappello da alpino, strano copricapo per un sindaco (di Rastia Mondovì), che pure stava raccontando i suoi guai: i danni dell'alluvione del '94, sempre quelli. Il fatto è che a Bastia c'erano due ponti, crollati allora, non ancora ricostruiti. Lui le ha provate tutte per riaverne almeno uno. La vigilia del Natale '94 l'ha passata in tenda vicino alle macerie, per convincere l'Anas a montare un ponte militare (e provvisorio), un Bailey. Il ponte arrivò, due giorni dopo ci passò su un Tir e addio Bailey. Ne fecero un altro, ma questo non tranquillizzò né i 600 abitanti di Bastia, né quelli dei paesi vicini, né il sindaco Rocca. Che minacciò di dimettersi e di farselo lui, il ponte, se l'Anas non metteva in cantiere almeno la gara d'appalto. Adesso - e sono passati due anni - i lavori sono appaltati. Ma nessuno ha visto un progetto o una ruspa. ((Allora sono andato in banca e gli ho chiesto un prestito di 50 milioni per far partire i lavori». E la banca? «Ha detto "se ne riparla l'anno prossimo"». E lei? «Gli ho detto: guardi, io ho una casa, la impegno. Mi faccia l'ipoteca, basta che mi dia i 50 milioni». Li ha avuti, e ha mandato le ruspe sul Tanaro. I seicento di Bastia ieri eran contenti, anche se sanno che prima o poi quei lavori non autorizzati verranno bloccati. Ma ieri mattina sul Tanaro c'erano, oltre al sindaco con il cappello da alpino, i colleghi di Mondovì, Farigliano, Dogliani, Carrù, Marsaglia, Castellino Tanaro, Briaglia, Niella Tanaro, Clavesana, Ciglié, Paroldo, Piozzo. Gente che un mese fa ha avuto nuovi danni da pioggia, sui vecchi. E allora, chi vuole ancora ridere del sindaco Rocca? Brunella Giovara SERVIZI A PAG. 10