Giallo di Vanuatu, arriva la grazia

I giudici dell'isola annullano il processo per l'uccisione del marito I giudici dell'isola annullano il processo per l'uccisione del marito Giallo di Vanuatu, arriva la grazia L'italiana condannata tornerà in Italia PORT VILA. Ha lasciato ieri il carcere di Port Vila e potrà tornare in Italia per Natale Luciana Mari, 31 anni, condannata un anno fa all'ergastolo come mandante dell'omicidio del marito Franco Picchi, nel piccolo Stato-arcipelago di Vanuatu, nel Pacifico. La corte d'appello ha annullato il processo di primo grado a causa di contraddizioni e incongruenze negli elementi di prova e ha ordinato un nuovo processo. E' da escludere però che questo si tenga, perché il presidente di Vanuatu, Jean Marie Leye, ha assicurato personalmente alla Mari un provvedimento di grazia «attorno al 22 dicembre», accogliendo così l'istanza per motivi umanitari presentata per conto del governo italiano dall'ambasciatore italiano a Canberra, Marcello Spatafora. La corte d'appello, composta da tre giudici di diversi Paesi del Commonwealth, ha inoltre accolto l'istanza di scarcerazione presentata dalla difesa e ha rilasciato la Mari sotto cauzione di due milioni di vatu (circa 30 milioni di lire), che è stata garantita dal console italiano a Vanuatu, Teresa Traverso. E sarà a casa della Traverso, che ha seguito il caso dall'inizio, che Silvana Mari attenderà il provvedimento di grazia che le consentirà di passare Natale in Italia con il figlio di sei anni, che attualmente è affidato a una zia. Il corpo di Picchi, un imprenditore edile perugino dalla vita avventurosa, fu trovato nel novembre 1994 in un'auto parcheggiata alla periferia di Port Vila. Secondo l'accusa, fu assassinato nella sua abitazione a bastonate durante un rito di magia nera voluto dalla stessa Mari. La donna - originaria di Giove, in provincia di Terni - aveva ammesso di essersi servita di due stregoni per cercare di «far rinsavire il marito» che - ha dichiarato - era dedito al gioco d'azzardo, la tradiva e la picchiava, ma aveva negato recisamente di aver mai pensato di ucciderlo. Il provvedimento di grazia si estenderà anche ai tre co-accusati, tutti cittadini di Vanuatu: i due presunti esecutori dell'omicidio, condannati in primo grado a 20 anni, e la domestica della Mari, condannata invece a 12 anni. Intanto, a Giove, a casa dei genitori di Luciana, Tonino e Carla, per tutta la giornata il telefono ha suonato in continuazione ed è stato continuo il viavai di conoscenti e amici per festeggiare. «Tutti chiamano, tutti ci vengono a salutare. Sì, siamo contenti, siamo usciti da un incubo durato quasi due anni», ha detto il padre. «Adesso speriamo che Luciana torni presto da noi». Ad avvertire i genitori della decisione dei giudici è stata ieri mattina verso le 7 la sorella di Luciana, Paola, subito dopo aver parlato con Vanuatu. A casa Mari si sono precipitati anche il sindaco di Giove, Alvaro Parca, e la moglie. «I genitori di Luciana - ha detto il sindaco sono frastornati, al limite della capacità di poter parlare. Prima di tutto siamo contenti per la liberazione di Luciana e poi perché si dimostra che, quando c'è una solidarietà effettiva, alla fine anche i problemi che sembrano insolubili trovano sbocchi positivi. Senza questa grande mobilitazione quello di Luciana sarebbe rimasto uno dei 4.000 casi di italiani processati all'estero dei quali non si sa niente». A questo proposito Parca ha ricordato le 6 mila firme raccolte in due settimane a Giove, Lugnano in Teverina, Amelia, Attigliano e nella vicina provincia di Viterbo in calce a una petizione poi consegnata al ministero degli Esteri. Era stata promossa da un comitato popolare, del quale facevano parte anche lo stesso Parca e il sindaco di Lugnano in Teverina, Terzo Pimpolari, e alcuni parlamentari umbri. Un comitato che ha organizzato manifestazioni e assemblee pubbliche, l'ultima delle quali proprio nei giorni scorsi in occasione dell'inizio del processo d'appello. [-. cri.] Convocata dal presidente dell'arcipelago «A Natale sarà di nuovo a casa» jp| |||| * * SS:. :,4:,:;»:-i:;L; ISOLE V/ CHESTERFIELD& m NUOVEfS ibridi;^ PQRT-VILA® NUOVA CALEDONIA AUSTRALIA L'arcipelago di Vanuatu nel Pacifico dove nel '94 l'imprenditore italiano fu assassinato nel corso di un rito magico Luciana Mari la donna graziata a Vanuatu e il marito Francesco Picchi ucciso due anni fa