Il mondo dei grandi in bambinese di Enrico Benedetto

li mondo dei grandi in bambinese FRANCIA Lo lancia M6, strizzando l'occhio agli adulti che trovano troppo difficile la tv li mondo dei grandi in bambinese Nasce a Parigi un Uggì destinato ai piccoli PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un tg formato bambini. Da ieri sera è realtà. S'intitola «Dis-moi tout», dimmi tutto. E va in onda alle 20, come quello dei grandi. Per l'esordio, un lungo reportage sulle elezioni americane. «Troppi ragazzi credono che la "corsa alla Casa Bianca" sia un meeting atletico, come la maratona di New York. Proveremo a far cambiare loro idea», spiega Caroline Corvoisier, l'animatrice. Poi il dossier «mucca pazza», altra espressione equivoca per i non adulti. E senza trascurare gli eccidi in Ruanda e Zaire. «Ma prima di lanciarsi con le immagini, bisogna mostrare i Paesi sulla carta geografica» precisano a «M6». L'emittente, in piena ascesa, occupa la quarta posizione nell'Auditel transalpino. Tra le sue virtù, spigliatezza, ironia e un felice equilibrio tra entertainment e giornalismo informativo. Gli under 30 - dicono i sondaggi - la plebiscitano. Finora, tuttavia, non si era mai cimentata con il baby pubblico su temi che infantili non sono. Ma lo staff (15 giornalisti) ha un obiettivo ancor più ambizioso: «catturare», oltre ai piccini, fratelli maggiori, mamme, babbi e nonni. «Rendere intelligibile il linguaggio dei telegiornali evitando le espressioni difficili significa offrire una trasparenza informativa apprezzabile anche dai meno giovani» osserva madame Corvoisier. «Deficit», «criteri di convergenza monetaria» et similia verranno dunque messi al bando nella certezza che, senza tradire il concetto, sia possibile individuare formulazioni più semplici. La sfida si annuncia gustosa. Il lessico televisivo francese abbonda, in effetti, di elementi rituali che si trasmettono per osmosi da una rete all'altra. Il vocabolario è povero. Ma, in compenso, astruso. Riuscirà «Dis-moi tout» a spezzare la catena infernale del televisese, caricaturale neolingua catodica? In ogni caso, la trasmissione può vantare un precedente fra i giornali. Al prezzo di una merendina, «Mon quotidien» propone otto pagine che sintetizzano l'attualità attraverso articoli brevi, semplici, essenziali. Entrambe le iniziative ci rinviano l'immagine di un bambino con libero accesso previo adattamento semantico - ai temi che, secondo tradizione, non dovrebbero interessarlo. Politica, affari, scandali. In altre parole, negli Anni Novanta che vedono il trionfo di una mezza età immatura, la sola categoria autorizzata alla spensieratezza sembra rivendicarne la fine precoce. Non è mai troppo presto. Estinto Carosello, la parola d'ordine è ormai «a nanna dopo il tiggì». Enrico Benedetto Bambini davanti alla tv

Luoghi citati: Francia, New York, Parigi, Ruanda, Zaire