Netanyahu in guerra coi militari di Aldo Baquis

Era negoziatore per Hebron. Accusato di avere incontrato Peres K, ss;.;: UNA CRISI DI FIDUCIA IN ISRAELE Era negoziatore per Hebron. Accusato di avere incontrato Peres Netanyahu in guerra coi militari //premier silura un generale TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO La crisi di fiducia fra il primo ministro nazionalista Benyamin Netanyahu e alcuni generali dell'esercito (che a suo giudizio simpatizzano troppo con il partito laborista di Shimon Peres) ha toccato ieri un nuovo apice quando il premier ha sospeso «fino alla fine di un'indagine» il generale Oren Shahor, capo della delegazione israeliana per i negoziati sulle questioni civili relative al ritiro dell'esercito ebraico dalla città cisgiordana di Hebron. Giovedì Shahor aveva provocato viva indignazione nell'ufficio del primo ministro quando il quotidiano Maariv, uno dei più diffusi del Paese, aveva pubblicato a tutta prima pagina una fotografia scattata mentre il generale usciva nottetempo dall'abitazione dell'ex premier Shimon Peres. Le rivelazioni giornalistiche hanno avuto l'effetto di una bomba sia nel mondo politico israeliano (dove la sinistra accusa la stampa e il primo ministro di aver assunto «un comportamento intimidatorio e fascista» nei confronti di Shahor, e indirettamente nei confronti di tutti gli alti ufficiali) sia fra i negoziatori palestinesi, che adesso paventano nuovi intoppi nel già fin troppo intricato negoziato sulla città di Hebron. «Oren era un negoziatore capace, attento e stimato», ha detto la sua controparte palestinese Jamil Tarifi, che ieri ha anche telefonato a casa al generale per esprimer- gli la sua solidarietà. «Ci vorranno settimane - ha aggiunto Tarifi con preoccupazione - prima che qualcuno possa prendere efficientemente il suo posto». Secondo Maariv, Shahor ha incontrato più volte alcuni esponenti della sinistra israeliana (oltre a Shimon Peres, l'ex ministro Yossi Sarid e il deputato laborista Yossi Beilin) senza chiedere il necessario permesso né al capo di Stato Maggiore Amnon Lipkin-Shahak né al ministro della Difesa Yitzhak Mordechai. Da qui il sospetto che abbia discusso con loro le modalità e i dettagli dei negoziati israelo-palestinesi. Il ministro per le Comunicazioni Limor Livnat (Likud) ha spiegato che il timore è che Peres (che si è incontrato più volte sia con Shahor sia con Arafat) e altri esponenti dell'opposizione abbiano «inquinato» il negoziato attivando un canale parallelo di comunicazione. Ma il punto più esplosivo della vicenda è quello che riguarda l'origine della fuga di notizie che ha consentito al fotografo del Maariv di appostarsi dietro a un vaso da fiori all'ingresso dell'abitazione di Peres proprio mentre, a mezzanotte, ne usciva il generale, in divisa. Secondo la televisione commerciale è possibile che il generale fosse pedinato da agenti dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno. Un commentatore israeliano ha avanzato un'ipotesi più romanzesca. Shahor sarebbe la vittima di una sua ufficialessa che nutre rancore verso di lui: è stata proba¬ bilmente lei a passare a due stretti collaboratori di Netanyahu la lista degli impegni di Shahor, fra i quali figuravano i nomi di Peres, Sarid, Beilin e altri. Dall'ufficio del premier la lista sarebbe poi stata fatta opportunamente rimbalzare nella redazione del Maariv. Di fronte alle rivelazioni, Peres si è indignato: «Da sempre nella storia d'Israele i nostri ufficiali si sono incontrati con i dirigenti dell'opposizione, fra i quali lo stesso Netanyahu». «Siamo arrivati alla caccia alle streghe - ha aggiunto -, è inaudito». Shahor ha preferito non reagire. Persone a lui vicine hanno preannunciato che si rivolgerà alla Corte Suprema con una lista dettagliata di esponenti del Likud che negli anni passati gli hanno chiesto favori. Senza chiedere preventivamente il permesso del capo di Stato Maggiore o del ministro della Difesa. Aldo Baquis Netanyahu (a destra) e Peres Un generale sospeso dal capo del governo perché colpevole di avere incontralo l'ex premier laborista di Israele

Luoghi citati: Israele, Tel Aviv