A Milano le carte londinesi di Berlusconi

A Milano le carte londinesi di Berlusconi Palazzo di Giustizia, sono arrivate 14 casse zeppe di documenti A Milano le carte londinesi di Berlusconi Si cercano le prove dei fondi neri Fininvest MILANO. Il «tesoro» londinese è arrivato a palazzo di giustizia poco dopo le cinque del pomeriggio, «qualche minuto dopo l'ora del tè...», commenta sorridente un ufficiale della Guardia di Finanza. E, per giudicare l'attenzione con cui sono trattate le carte britanniche del gruppo Berlusconi, basta dare uno sguardo al corteo. C'è voluto un camion per contenere le 14 casse zeppe di documenti (25 mila circa) sequestrati nello studio londinese dell'avvocato Mills, e dietro il camion ci sono due auto di scorta con i lampeggianti accesi. Solo nei prossimi giorni, probabilmente da lunedì, i magistrati cominceranno a lavorare sui faldoni inviati con gran celerità dalle autorità britanniche. Nel frattempo, sull'integrità delle carte veglia la polizia giudiziaria della guardia di Finanza che, a mano, ha curato il trasporto del materiale (circa 250 chili in tutto) al quinto piano del palazzo, non raggiungibile in ascensore. Perché tanta attenzione? Perché nei documenti la procura spera di trovare la chiave delle prove per le accuse a Berlusconi: come, insomma, dai bilanci della Fininvest vennero prelevati e trasformati in fondi neri almeno cento miliardi di lire, serviti in parte (secondo l'accusa) a finanziare Craxi e altri uomini politici. Le premesse sono promettenti, a giudicare dai primi passi, ovvero dalla perquisizione, la primavera scorsa, dello studio dell'avvocato Mills a Londra, a cui parteciparono sei funzionari italiani. Questi funzionari memorizzarono (mentre i documenti venivano sequestrati) alcune operazioni che si sono rivelate preziose per l'inchiesta e hanno portato a diversi arresti. Tra le varie transazioni individuate in quell'occasione, spicca il passaggio di 46 milioni di dollari dalla Compagnie Monegasque de Banques alla off-shore Natoma e di lì, tramite una società di New York, poi alla Silvio Berlusconi fi¬ nanziaria sa, ora Sfii sa, infine ad un conto presso la filiale londinese della Comit. Un altro affare riguarda il passaggio di sette milioni di dollari da Malta alla Natoma, alla Compagnie Monegasque (sul conto Lion). Ci sono poi altre due operazioni: 3,5 miliardi e 21 miboni di dollari che passano dalla banca Arner di Lugano alla Natoma e alla solita Ali Iberian. Tutte operazioni, secondo l'accusa, di quattrini che dalla Fininvest tornano alla Fininvest dopo aver permesso la costituzione di fondi neri. Ora le autorità britanniche hanno ritenuto di poter girare la documentazione alla giustizia italiana. Anzi, scrive l'«Espresso» in edicola oggi, fu proprio un funzionario britannico, il 26 gennaio di quest'anno, a comunicare al servizio I del comando generale della Finanza a Roma la disponibilità della Metropolitan Police londinese a «uno scambio di intelligence» sul gruppo. [r.m.]

Persone citate: Berlusconi, Craxi, Mills, Police, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Londra, Lugano, Malta, Milano, New York, Roma