Si comincia il 26 ottobre con «Il Cavallino Bianco»

OPERETTA OPERETTA SORRISI ALL'ALFIERI Si comincia il 26 ottobre con «Il Cavallino Bianco» PIÙ' sorridente e giovane che mai arriva l'operetta al Teatro Alfieri. Dal 26 ottobre alla primavera, il quarantaduesimo festival operettistico porterà infatti alcuni tra i lavori maggiormente amati e interpretati dalle principali compagnie. L'onore della prima tocca al «Cavallino bianco», affidato alle cure della Giovane compagnia di operette diretta da Corrado Abbati: per due giorni consecutivi - sabato 26 ottobre (ore 20,45) e domenica 27 (ore 15,30) - affascinerà come al solito il pubblico di affezionati che conosce benissimo la trama improbabile ma aspetta l'arrivo delle arie più celebri. E così il capolavoro di Benatzki e Mueller aprirà la strada alle successive e non meno fortunate operette; i giovani di Abbati, poi, si ripresenteranno al giudizio del pubblico dell'Alfieri in febbraio, il 15 e il 16, con un allestimento particolarmente trascinante del «Conte di Lussemburgo», una delle più raffinate creazioni di Franz Lehàr. Secondo titolo in programma è «Il paese dei campanelli», altro capolavoro in ditta, questa volta firmato da Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato (3, 4 e 5 dicembre). Le piccanti e irresistibili vicende della minuscola isola olandese dove i tradimenti matrimoniali fanno suonare alcuni diabolici La Giovane compagnia di operette diretta da Corrado Abbati presenta «Il Cavallino Bianco» campanelli sono per l'occasione interpretati dagli artisti della Compagnia italiana di Operette, capitanati da Massimo Bagliani e Maria Rosa Congia. La Compagnia, che da quarantadue anni cioè dalla prima edizione - partecipa al festival dell'Alfieri, quest'anno si ripresenta anche con la Vedova allegra (6,7 e 8 dicembre) e, dopo una lunga pausa, con im nuovo allestimento della «Duchessa di Chicago» (4,5 e 6 marzo) di Emmerich Kàlmàn. Unica rarità in cartellone, la «Duchessa» ricalca il modello dell'operetta di stile viennese, di cui Kàlmàn è stato uno degli aitimi protagonisti, arricchita - come i titoli più celebri del compositore ungherese - dai motivi del folklore magiaro filtrati e nobilitati da un sapiente lavoro di orchestrazione. Dopo Kàlmàn si ritorna alla migliore scuola italiana con «Cin Ci Là» (7, 8 e 9 marzo), ancora proposto dalla Compagnia di Baglioni e Congia che interpreta con brio scoppiettante la storia languida e un po' maliziosa dei due ingenui principini Myosotis e Ciclamino istruiti nell'ars amandi dalla navigata attrice francese Cin Ci Là. Terzo ensemble ospite, la compagnia Nuova Operetta con Nadia Furlon e la partecipazione di Corrado Olmi offre al pubblico due creazioni tra le più conosciute nel nostro secolo: lo scintillante «Ballo al Savoy» di Gruenwald e Beda (10 gennaio) e «Scugnizza» (Ile 12 gennaio), il capolavoro degli italiani Lombardo e Costa, dolcemente venato di atmosfere pucciniane. La regia di entrambe è firmata da un accreditato specialista come Romolo Siena. La conclusione del lungo e ricco festival è affidata al gala finale del quarto concorso «Voci e volti nuovi per l'operetta»: in occasione della replica di «Cin Ci Là» dell'8 marzo, sfileranno sul palcoscenico di piazza Solferino i vincitori della competizione per le ormai consuete categorie di cantanti, attori, comici, ballerini e soubrettes. [a. f.J

Luoghi citati: Chicago, Lussemburgo