Lo strano poema cavalleresco di Bentivoglio eAvion Travel

ADUA ADUA L'ATTORE EI MUSICANTI Lo strano poema cavalleresco di Bentivoglio eAvion Travel u NO spettacolo fuori dagli schemi, insolito, nato senza la preoccupazione di doversi definire e definitosi man mano in base a ciò che stava nascendo. Un'operazione motivata da desideri comuni, curiosità condivise, stessa voglia di provarsi spingendosi un po' più in là, oltre la linea rassicurante delle cose che ormai si sanno fare bene, dritti verso quelle che si vorrebbe tanto fare ma chissà come verranno, e che tuttavia sono lì, conficcate in un angolo della mente, e arriva un momento in cui bisogna proprio farle e basta. A volte vengono fuori strani ibridi di difficile fruizione, persino sgradevoli nella loro inutilità; altre, riescono sorprendenti e godibili divertissement di originale fattura. Dicono che «La guerra vista dalla luna», 1' «operina musicale in un atto» che la Piccola Orchestra Avion Travel e Fabrizio Bentivoglio presentano al Teatro Adua da sabato 26 a martedì 29 ottobre appartenga al secondo gruppo. Certo è che le cose devono essere andate all'incirca come abbiamo detto. Fabrizio Bentivoglio, attore teatrale e cinematografico noto al grande pubblico soprattutto per l'interpretazione di alcuni CONTEMPORANEITÀ' e contaminazione. Questi i due termini scelti dal Gruppo della Rocca per illustrare e definire sinteticamente la nuova stagione del Teatro Adua. Stagione più che mai tesa a ribadire la volontà di rinnovamento insita nel Gruppo e che si traduce, a colpo d'occhio, nel marchio ridisegnato con un nuovo logo dall'atelier Abc di Torino. Contemporaneità e contaminazione, dicevamo. «Sono le due caratteristiche sulle quali abbiamo voluto lavorare per una stagione che vuole essere un po' meno un cartellone e un po' più un progetto» afferma il direttore organizzativo Emilio Russo. L'abbonamento prevede sei spettacoli, e costa intero 126 mila lire, ridotto (crai e associazioni convenzionate) 102 mila, 78 A destra Fabrizio Bentivoglio con Beppe Servillo degli Avion Travel, protagonisti all'Adua film di Gabriele Salvatores («Turné» e «Marrakesh express» per intenderci) non ha mai nascosto una propensione verso la musica ed il cantautorato, firmando tra l'altro una canzone per un disco inciso da Alessandro Haber e prodotto da Mimmo Locasciulli. La Piccola Orchestra Avion Travel, band raffinata e apprezzata non soltanto dagli addetti ai lavori, già dedita alla composizione di colonne sonore per film di Lina Wertmùller, Mario Monicelli e di giovani registi come Barzini o D'Alatri, desiderava da un po' cimentarsi con una forma musicale più estesa della canzone e al medesimo tempo seguire un testo letterario che ne condizionasse composizione, contenuti e suggestioni. Si incontrano una sera al Teatro Parioli di Roma, ne esce un concerto improvvisato con Bentivoglio in veste di cantante, chiacchierano, si reincontrano, e nasce l'idea di una collaborazione, di un progetto comune. «La guerra vista dalla luna» ne è il risultato: il testo è stato scritto da Beppe Servillo, voce del gruppo, la musica è opera dell'intera band. La vicenda narrata è quella del Capitano Manidoro (Benti- voglio) e del suo scudiero Gaetano (Servillo), due eroi minori di una guerra non meglio identificata che muoiono molto poco eroicamente contrabbandando e dedicandosi al mercato nero. Una volta giunti nell'aldilà tuttavia non accettano punizioni di sorta e pretendono gli onori dovuti ai caduti di guerra innescando una serie di riflessioni sul concetto relativo di in-

Luoghi citati: Bentivoglio, Marrakesh, Roma, Torino