FEIFFER LA FRUSTA

FEIFFER LA FRUSTA FEIFFER LA FRUSTA / tic, le chiacchiere e le ipocrisie dell'America: il sovversivo prese il posto del buffone di corte A destra: i famosi personaggi senza sfondo di Feiffer pubblicati dal «Village Voice» Julius Feiffer Diceva: «La satira non è pia un commento al modo di vivere. E' il nostro modo dì vivere». Fu allievo di WillEisner, l'inventore di «Spira». Tra le sue strisce: «Clifford» e «Munro» L Bronx, a New York, non è davvero il posto ideale da scegliere per nascere. Ma, siccome non si può neppure scegliere se nascere o non, occorre aver pazienza. Si nasce, tutto sommato, per un sopruso perpetrato da altri, magari all'inferno e sta a noi risalire. Sino a un certo punto la vita è tutta in salita. Jules Feiffer è nato nel Bronx il 26 gennaio 1929 in una modesta famiglia ebraica, ma ha cominciato subito a salire. A cinque anni vinse una medaglia d'oro in un concorso per disegno. E quella vittoria gli era costata talmente poca fatica, gli era risultata così facile che decise di diventare disegnatore. Andò avanti a disegnare durante la «high school», i disegni non erano granché, ma lui aveva preso la sua decisione irreversibile, e non si lasciava scoraggiare da se stesso. Tenne duro e dopo l'Art Student's League frequentò quella grande madre di disegnatori che era il Pratt Institute di Brooklyn. Lì tra il '47 e il '51 fece una scoperta capitale per la sua carriera. Si trattò di una botta d'umiltà capace di fruttare il massimo. Anche il peggiore disegno di questo mondo mi¬ lid gliora se gli si accosta un valido fumetto. Così perfezionò la sua decisione. Sarebbe diventato un cartoonist. Ma il Pratt Institute non gli bastava, aveva bisogno di un maestro già celebre. Però non gli davano retta, anche se si offriva come apprendista tuttofare e gratuito. Si dice che collezionasse rifiuti più o meno cortesi, sinché non incontrò il geniale Will Eisner, disegnatore sceneggiatore ed editore, creatore tra tanti altri personaggi di The Spirti. Partendo da una revisione satirica dei superaomini mascherati della seconda metà Anni 30, Will Eisner aveva ideato la doppia figura del giovane criminologo Danny Colt che moriva in una esplosione mentre inseguiva il pazzo dottor Cobra e del fantasma dello stesso giovane criminologo che compiva le sue vendette mietendo la malavita organizzata o disorganizzata, un pittoresco mondo di criminali esagerati, di dementi scatenati e, soprattutto, di donne fatali, in grado di mettere a dura prova la casta passione nutrita per lui da Ellen, la bionda figlia del vecchio Commissario di polizia Dolan. Ovviamente, The Spirti non era davvero un fantasma. Il giovane criminologo Danny Colt, infatti, era restato solo tramortito dall'esplosione, ma con il Commissario Dolan aveva deciso di farsi passare per morto per terrorizzare con il fascino ultraterreno i criminali vittime delle sue vendette. Le storie erano abbastanza ambigue e, infatti, Danny Colt era a tratti un vero fantasma, non diversamente da come accade attualmente nel Dylan Dog di Tiziano Sciavi e disegnatori vari. Resta sempre il mistero di credere o non credere. Ma credere almeno ogni tanto aumenta il piacere. Ma in The Spirti, al contrario di Dylan Dog, era il disegno ad aver preminenza sulla trama. Un'arte sapientissima del bianco e nero, davvero a quei tempi rivoluzionaria, tale da anticipare con tagli e inquadrature particolari il linguaggio cinematografico di Orson Welles in Citizen Kane e da venir ripresa con fervore dai giovani disegnatori dell'underground degli Anni '70. Resta da capire cosa potesse trovare un simile maestro in Feiffer ancora alle prese con un disegno incerto. Ma Will Eisner, che oltre a disegnatore e sceneggiatore era editore di vaglia, sapeva scegliere i suoi aiutanti e scelse Feiffer come aveva scelto Bob Kane, il creatore di Bauman, e Jack Kirpy, il creatore di Captavi America. Nel '49 Feiffer cominciò a pubblicare una tavola domenicale intitolata Clifford. Il disegno era ancora esitante, ma raccontava storie di bambini terribili e l'ambientazione era strettamente urbana. E' lo stesso Feiffer a riferire che non si trattò di un grande successo. La tavola venne ospitata da sei giornali e in America era pochino, fi nostro autore non bara mai sul suo passato. Si ostinò comunque a produrre Clifford sino al '51. Durante il servizio militare impiegò le ore di libertà a disegnare cartoon antimuitaristi. E un giorno concepì la storia tra il paradosso e il disfattismo del bambino Munro. Munro aveva solo quattro anni, ma l'idiozia dell'apparato militare lo raggiungeva come un fulmine. Infatti, Munro veniva richiamato alle armi. Naturalmente era un errore. Ma l'esercito non poteva riconoscere di avere fatto un banale errore del genere. L'esercito s'intestardiva, non volendo considerare il fisico e la mente del bambino. Procrastinava il congedo, esigendo che Munro venisse sottoposto a tutti i test psicoattitudinali stabiliti dalla burocrazia militare, la peggiore delle burocrazie. Munro era costretto a partecipare alle esercitazioni prima che gli fosse finalmente concesso il congedo. E il ritorno a casa era amaro. A quattro anni Munro si trovava trasformato in un reduce. Non era più un autentico bambino e rifiutava l'orsacchiotto di pezza. Neppure gli amichetti dell'infanzia riuscivano a confortarlo. Si sa che un reduce porta sempre rancore. Anche per Feiffer il congedo era stato fonte di dispiaceri e preoccupazioni. Non trovava a piazzare i suoi cartoons antimuitaristi e gli abbozzi di altre storie, soffriva la disoccupazione come un proprio peccato di cui potesse essere rimproverato. Provò a cambiare ambiente e cominciò a collaborare alla Village Voice, un giornale di apparenza non vistosa, ma seguito da un pubblico piuttosto acculturato. Non et a eoa?

Luoghi citati: America, Captavi America, New York