UN POGO DI Malizia di Oreste Del Buono

UN POGO DI MMJZIA UN POGO DI MMJZIA L'università nella palude delVopossum sarcastico La strip inventata nel 1943 da Walt Kelly, disegnatore di Dùney che aveva collaborato alla realizzazione di Biancaneve, Dumbo, Pinocchio e Fantasia Tra i protagonisti dell'allegra brigata di Okefenekee anche il gufo Howland, la tartaruga Churchy e il misantropo Porkypine A Contea in cui William Faulkner (New Albany, Mississippi, 1896 Oxford, Mississippi, 1962) immerse la maggior parte delle sue storie feroci e morbose si chiamava Yokpanatopha ed era immaginaria. La Contea in cui il disegnatore Walter Kelly ambientò i dialoghi filosofici e le opinioni di una specie di accademia rurale, sulla politica, sulla onestà e sugli imbrogli, sul mondo, insomma, si chiamò Okefenekee e non era affatto immaginaria, esisteva davvero, da qualche parte della Georgia sudorientale, verso la Florida. Walter Crawford Kelly era nato il 25 agosto 1913 a Philadelphia, e aveva studiato alla Harding High School di Bridgeport, cominciando subito a lavorare per il Bridgeport Post come reporter e cartoonist, ma la sua effettiva carriera l'aveva inaugurata arrivando a Hollywood per lavorare come animatore negli studios Disney dove aveva collaborato alla realizzazione di Biancaneve, Pinocchio, Dumbo e Fantasia. Ma a un certo punto si era stancato di annullarsi nel lavoro collettivo, e se n'era tornato sull'East Coast. Quanto a segno era ormai troppo tardi, il segno disneyano lo possedeva totalmente. Ma quanto a idee non si sentiva ancora in grado di tentare nuove avventure. Alla Western Publishing a cui collaborava offrì infatti nel 1943 un comic book dal titolo Bumbazine and Albert the AUigator. Bumbazine era un bambino che imparava a parlare con gli animali della palude. A dominare era, senza alcun dubbio, Albert; Bumbazine scomparve presto come ogni altra figura umana. E un opossum che faceva in pratica da spalla al bambino curioso acquistò una maggiore importanza come interlocutore dell'alligatore sovrano. Ma Walt Kelly aveva da sbrigare un sacco d'altri lavori per la WPC. Dovette disegnare diverse serie di Dell Comics, compresi dei Donald Duck e soprattutto la serie Our Gang. Di comic book su quelli della palude della Contea di Okefenekee uscirono pochi numeri. Solo nel 1948, quando Walt Kelly diventò direttore artistico di un nuovo quotidiano newyorchese, il NY Star, il 4 ottobre uscì la prima striscia di Fogo, con l'opossum promosso a titolare. Purtroppo il NYStar ebbe vita breve e nel gennaio 1949 fu chiuso. Ma la Mail Syndicate riprese la striscia, distribuendola a un numero crescente di giornali. Lo stesso segno implacabilmente disneyano che marchiava Walt Kelly come quasi tutti i disegnatori di quel periodo, in particolar modo poi quando disegnavano animali, serviva a facilitare un approccio tranquillo alla striscia, così il contenuto colpiva maggiormente con la sua malizia, il suo sarcasmo, la sua ferocia. Solo maggiormente? E perché non addirittura a tradimento? Pogo è il bona fide possum, genuino di buona fede. Dice sempre quello che pensa senza temere le conseguenze. O almeno evitando di pensare alle conseguenze. Il concetto di conseguenze allora non può più agire come intralcio alla verità. Può bastare non starsi a sentire quando si parla. «Pogo si ri- Pogo l'opossum e Albert l'alligatore insieme con gli altri protagonisti della striscia di Walt Kelly volge agli intellettuali americani», scrive Roberto Giammanco in quello straordinario libro che è II sortilegio a filmetti (Mondadori, 1965), traboccante sfogo di un appassionato odiatore del nostro genere preferito, «a chi si crede tale, a chi fa fìnta di essere tale, ma in sostanza a gente che è in grado di cogliere i doppi sensi di certe espressioni, il "latino di Pogo", di apprezzare, magari in senso antropologico culturale, le stratificazioni poliglotte e le variazioni semantiche, le bislacche citazioni di tipo goliardico e quell'ambivalenza sofisticata, egoistica e quasi funerea che caratterizza un certo tipo di "alienazione" nei College dell'East. Il bizantinismo del disegno, il carattere nominalistico di questa favola "voluta" corrispondono fedelmente a un certo orientamento politico-psicologico che tende ad assicurare a tutti i costi la riconciliazione, l'equilibrio tra forze contraddittorie e in movimento. Il segno di una società idillica e fondamentalmente perfetta nei suoi principi è, e non certo a caso, un rifugio anche psicologico oltre che l'espressione ideologica di una società che tende a ricondurre a se stessa tutti i conflitti, a giudicare il diverso e Toppo- sto solo nell'ambito strettissimo delle sue premesse. Pogo è la stimma di questo sogno e non si può certo collocarlo tra la letteratura d'evasione...». Questo, Roberto Giammanco, lo ammette quasi con malumore e considerandolo, in pratica, un capo d'accusa. E non è assolutamente giusto. E' una grande impresa quella che viene portata avanti nell'accademia della palude della Contea di Okefenekee. Gli accademici più in vista sono, oltre a Pogo l'opossum di buona fede, l'alligatore Albert, supponente, furbone, fanfarone, egocentrico e fellone, e seminatore di zizzania, Howland Owl, il gufo, l'intellettuale, il filosofo, scienziato, loquace e prolisso, che pretende di saper tutto ma spesso mette il suo presunto sapere al servizio di fini pratici piuttosto meschini, Churchy La Femme, un tartaruga maschio, di cultura non troppo elevata, ma fedele sia pure a fasi alterne alla maestria fumosa del gufo e poeta di tipo nonsensico, Porkypine, il porcospino pessimista e misantropo che non ride mai mancando totalmente di senso dell'umorismo, e convinto di essere odiato dagli altri li ricambia con il suo odio per tutti, tranne Pogo che, invece stima, ammira e adora; Beauregard, vecchio cane nostalgico, pronto, a richiesta e anche a non richiesta, a rievocare le bellezze dei giorni perduti, amante della poesia, ma di quella degli altri che lacuno¬ samente recita con il comitato di rappresentanza della palude della Contea di Okefenekee. A loro, gli accademici paludosi se non paludati, spettava di parlare di tutto, tuttologi per vocazione e per elezione. Ma non erano soli. C'erano autorità locali come l'orso Bridgeport, impresario di circo e imbroglione. C'erano personaggi legati al gruppo da vincoli, parentela, colleganza nel lavoro e anche di commensalità, dalla puzzola francese Man'sette Mepzibah ai genitori Procioni. E c'erano ceffi e svergognati come i razzisti della «Jack Acid Society», la pantegana Deacon Mushrat, la volpe Seminoie Sam. Personaggi di fantasia, ma anche derivati dalla realtà politica. A esempio il gattone selvatico Simple J. Malarkey che possedeva tratti inequivocabilmente simili a quelli del trucido senatore del Wisconsin Joseph Me Carthy non certo memorabile per democraticità. E' stato giustamente detto che Pogo più che alla narrativa appartiene al teatro. E può darsi che davvero Walt Kelly sia stato spinto verso il teatro dalle esperienze di suo padre, scenografo di «Minstrel shows». I suoi personaggi si muovono poco, sono sempre in palco¬ scenico e non hanno alcun motivo particolare per muoversi. Tutta la dinamica di Pogo sta nella conversazione. Non a caso i fumetti veri e propri, le nuvolette, ospitano un miscuglio di segni e parole appartenenti a gerghi e civiltà diverse. Una rappresentazione dei contrasti dello spirito. Quando Walt Kelly morì il 18 ottobre 1973 le strisce quotidiane furono continuate dal figlio Steven per i testi, e per i disegni da Don Morgan, un vecchio aiutante che ormai lavorava per l'astro crescente Ralph Bakshi. Le tavole domenicali, testi e disegni, furono curate dalla vedova, la terza moglie di Walt Kelly, una compagna di lavoro agli studios Disney rincontrata per caso. Ma se i disegni potevano magari illudere qualcuno di bocca buona, restava comunque la tragedia dei testi. Lo spirito di Walt Kelly se n'era volato via. Gli eredi si arresero. La serie è stata ripresa nel 1989 da due giovani di belle speranze: Larry Doyle per i testi e Neal Sternecky per i disegni. Ma non vai mai la pena risuscitare personaggi non propri. E' un'operazione rischiosa. Che Similkelly è se mancano le bollicine? Oreste del Buono mmmmu

Luoghi citati: Florida, Georgia, Wisconsin