Bambina per tre anni ostaggio degli stupratori

Bambina per tre anni ostaggio degli stupratori Bambina per tre anni ostaggio degli stupratori L'INFANZIA VIOLATA SASSARI A solo 13 anni e per un interminabile periodo è stata un «giocattolo» nelle mani di un branco di pedofili, squallidi personaggi che, per età, avrebbero potuto essere suoi nonni. E per tre anni non ha avuto il coraggio di denunciare le sevizie a cui veniva sottoposta da parenti stretti e da «amici di famiglia». Poi, sul finire della scorsa primavera, non è riuscita più a tenersi dentro il terribile segreto, si è confidata con una sorella più piccola che le ha dato la forza per ripetere le tappe del suo calvario agli agenti di polizia. E' scattata l'inchiesta, la procura di Tempio, cittadina della Sardegna settentrionale, ha emesso dieci avvisi di garanzia nei confronti dei presunti stupratori, finiti al centro dell'inchiesta. Il teatro dell'agghiacciante storia è Luras, centro a una novantina di chilometri da Sassari, nel cuore della Gallura dei cavatori di granito e degli artigiani del sughero, ai margini del mondo dorato della Costa Smeralda. Si sa ben poco della turpe vicenda, solo che è maturata in un ambiente sociale degradato: il padre della tredicenne è disoccupato, la madre ha una salute malferma. Gli inquirenti non hanno gradito la fuga di notizie che ha rotto la cortina di riserbo eretta per scongiurare il rischio di esporre la vittima a nuove violenze. Per proteggerla e aiutarla a superare il dramma è stata allontanata dal paese e affidata a una équipe di assistenti sociali e psicologi. La ragazzina aveva appena dieci anni quando qualcuno, pare nella cerchia familiare, ha iniziato a usarla come oggetto sessuale. Indifesa, incapace di reagire, ha subito gli stupri in silenzio. Non si è ribellata neanche quando il «giro» dei bruti si è allargato a uomini che avevano cinquanta, sessantanni. Nello scorso giugno ha, finalmente, reagito: ha raccontato tutto a una sorellina, quindi agli agenti, infine al magistrato. Tra lacrime e singhiozzi ha fatto nomi e cognomi degli aguzzini, rievocato date e circostanze. L'inchiesta si è sviluppata sott'acqua, la procura si è mossa con i piedi di piombo alla ricerca di conferme alle terribili accuse, anche per evitare possibili depistaggi e inquinamenti delle prove. Sono stati inviati avvisi di garanzia, non è scattata la ruota degli arresti. Interrogati con grande discrezione (non sono stati sentiti negli uffici del tribunale) i sospettati sono, o hanno fatto finta, caduti dalle nuvole. E' stato un coro di «siamo innocenti». Qualche giorno fa era parso che le loro proteste potessero avere un qualche fondamento, che la storia stesse per sgonfiarsi. Alcune titubanze della ragazzina avevano sollevato negli inquirenti il dubbio che le sue rivelazioni potessero essere solo una bugia, il frutto di una sfrenata fantasia. Ma le perplessità sono svanite nel giro di poche ore: per ora, purtroppo, sembra tutto vero. Corrado Grandesso

Persone citate: Corrado Grandesso, Tempio

Luoghi citati: Luras, Sardegna, Sassari