« Dio ve ne chiederà conto »Il Papa grida:fermate le stragi Poco dopo,la terribile notizia

« « Dio ve ne chiederà conto » // Papa grida: fermate le stragi Poco dopo, la terribile notizia CITTA' DEL VATICANO. Giovanni Paolo II minaccia il castigo di Dio sui responsabili della nuova tragedia in Zaire; ma il Pontefice aveva appena terminato il suo discorso appassionato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro quando è stato informato della morte dell'arcivescovo di Bukavu, città dello Zaire ai confini con il Ruanda. Il presule, Christophe Munzihirwa, della «Societas Jesu», è stato ucciso martedì mentre era in corso un attacco militare alla città. La conferma della morte è giunta in Vaticano intorno alle 13; Giovanni Paolo II è stato immedia¬ tamente informato dai suoi collaboratori, e si è ritirato in preghiera nella sua cappella privata. La Santa Sede per ora non vuole rilasciare alcun commento sull'accaduto: prima di esprimere una valutazione, ed eventualmente compiere passi formali, fanno sapere fonti ufficiose, il Vaticano desidera appurare con esattezza le modalità del decesso dell'arcivescovo. Il presule nei giorni scorsi aveva preso posizione contro l'attività dei tutsi che attaccavano i campi pieni di profughi hutu in Zaire, denunciando il sogno di un «impero» tutsi nella regione dei Grandi Laghi. Il Papa aveva appena espresso la sua angoscia, per questa nuova fiammata di guerra nella regione dei Grandi Laghi: è «con indicibile pena» che segue «gli avvenimenti del Nord- Est dello Zaire, dove combattimenti e saccheggi obbligano migliaia di profughi ruandesi e burundesi soprattutto anziani, donne e bambini - ad un vagare senza meta. E' una tragedia interminabile, che coinvolge da tempo anche le popolazioni locali zairesi». La voce del Pontefice si è incrinata, mentre parlava dalla finestra del suo studio, in quella che era una formula sostituiva della consueta udienza del mercoledì. E si è innalzata quasi in un grido: «E' angosciante vedere come vengono trattati esseri umani - ha continuato - che sono figli di Dio e fratelli nostri! Il Signore chiederà conto di ciascuno di loro»! In nome di Dio ha poi lanciato un nuovo appello alla pace: «Tacciano le armi, si plachino gli odi e le rivalità etniche, si ponga fine alla vergognosa caccia all'uomo e si percorra invece la via del negoziato, rendendo a tutti giustizia». Di fronte alla latitanza della comunità politica mondiale, criticata a più riprese negli ultimi giorni dalle fonti vaticane, Giovanni Paolo II ha avuto parole di elogio per le organizzazioni umanitarie presenti nell'area di guerra: «Incoraggio quanti - ha detto - anche a rischio della propria vita, continuano a dare testimonianza della carità cristiana, a fianco di fratelli e sorelle tanto provati, e auspico vivamente che la comunità internazionale faccia quanto è in suo potere per portare efficacemente aiuto nella catastrofe che si sta consumando». Marco Tosarti

Persone citate: Christophe Munzihirwa, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Ruanda, Zaire