Anche Andreotti benedice la «rinascita» del psi
Anche Andreotfi benedice la «rinascita» del psi Ha partecipato alla conferenza di rifondazione Anche Andreotfi benedice la «rinascita» del psi ROMA. «D Caf è stata la tomba del psi» dice Enrico Boselli, socialista, attualmente tra le file di Rinnovamento Italiano. Eppure ieri mattina, tra i salottini più simili ad un boudoir che a una sala convegni, del circolo deìl'Adnkronos in via Ripetta, ha fatto il suo ingresso il divo Giulio, quell'Andreotti che del Caf Craxi-Andreotti-Forlani - era proprio la pietra angolare. Ad accoglierlo ha trovato una sorridente Margherita Boniver. Sul palco, il meglio dei craxiani d'antan: Enrico Manca, Paris dell'Unto, Ugo Intuii, soprattutto, vero deus ex machina dell'operazione. Si trattava della conferenza programmatica perla rifondazione del partito socialista, che dovrebbe avvenire prima di Natale. Con tanto di «manifesto di valori» da discutere. In platea, Roberto Villetti, oggi nelle schiere dei diniani, «di nostro Woody Alien», come lo chiama Boselli. E poi Giusy La Ganga, Almr. Cappiello, Gianni De Michelis. Dal tavolo dal quale gì sono sporti a parlare anche Tiziana Parenti, Giuseppe Vacca, Marcello Pera e Claudio Petruccioli, Giulio Andreotti ha tratteggiato una sapiente metafora: «Papa Wojtyla ha detto che non esiste una seconda Polonia, e una prima Polonia. Che la Polonia di oggi trae nella sua storia, nel suo passato la forza per guardare al futuro». La platea ha lungamente applaudito. Gianni De Michelis spiega così quell'applauso all'ex nemico Andreotti: «Voghamo che il psi torni a vivere (probabilmente con la sigla Federalismo Socialista n.d.r.) per evitare al Paese la perdita di memoria storica. La socialdemocrazia è il nostro mestiere, non quello di Massimo D'Alema. E se il segretario del pds riuscirà davvero a diventare socialdemocratico, beh, vorrà dire che avrà fatto tutta quella lunga sfilza di cose che diventare socialisti comporta». [a.ram.]
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