Predica inutile PERSONE di Lietta Tornabuoni

Predica inutile PERSONE Predica inutile ogni giorno ha la sua tragedia, che hanno preso il sopravvento le immagini strazianti dei profughi africani, dei tunisini o albanesi che tentano d'approdare in Italia. Certo però è durata proprio poco l'attenzione intorno all'infamia dei medicinali finti, infetti, vecchi o inutilizzabili, portatori di morte, spediti in vendita o per aiuto umanitario dai civilizzati Paesi occidentali ai Paesi del Terzo e Quarto Mondo. Un giorno, due: neppure tre. Autodifese stracche dei produttori di farmaci, assicurazioni formali («vigileremo») del ministro della Sanità che ha altro per la testa. Poi, basta. Nel silenzio hanno continuato a parlare, ascoltati dagli interlocutori ma non dai media, soltanto i medici volontari che lavorano soprattutto in Africa, quelli dell'associazione Medici senza frontiere e quelli d'altre organizzazioni, quelli che tornano a casa appena due mesi l'anno, quelli che fanno su e giù di continuo, quelli che lavorano per metà dell'anno negli ospedali impraticabili. Hanno seguitato a raccontare quanto ripetono da anni, inascoltati: la disperazione^, di ritrovarsi, sempre disarmati e privi di mezzi per curare i malati, i traffici indegni, gli scatoloni coi farmaci scaduti o pieni di scarti di fabbrica, siringhe inadoperabili, flaconi per le fleboclisi in frantumi, compresse di antibiotici senza effetto perché fatte di talco, di farina o di gesso, lenti oculistiche che sono meno di pezzi di plastica, bottiglie piene d'acqua o peggio di liquidi dannosi, i morti bambini e adulti che si moltiplicano nell'impossibilità d'una terapia, le partorienti nei guai per l'assenza di disinfettanti o per i ferri chirurgici sgangherati. Nessuno è nato ieri, non scopriremo oggi che esistono il male e la truffa. Ma si capisce che non si abbia voglia di parlarne: questo male, questo genere di ladreria, I pan sono talmente ignobili e assassini che o si tace fingendo di nulla, oppure si è portati a riflessioni insopportabili. La parabola è troppo terribile. E' peggio delle signore benefiche che in passato davano ai miseri i propri stracci importàbili, peggio della carità egoista che riversava nelle parrocchie la roba da buttare. Semplifichiamo? I Paesi benestanti mostrano d'andare in soccorso dei Paesi poveri. In realtà ci guadagnano soldi truffando le organizzazioni nazionali e internazionali, diffondono malattia e morte con farmaci inefficaci, adulterati, scartati. Si chiede il contributo solidale della gente: per rubarlo. Si proclama di voler aiutare, e si uccide. C'è chi ha fatto e fa cose simili anche in patria: gli enormi scandali del sangue infetto venduto per buono in Francia e in Italia (per non parlare del cibo o del vino manipolati,,... avariati, letali) hanno dato la misura dell'orrore generato dalla cieca eac- eia ai soldi, dalla voracità irresponsabile. E' persino più atroce (e simbolico) compiere azioni del genere in nome della solidarietà, della generosità, della carità, e ai danni di popolazioni rese inermi dalla disinformazione, dal bisogno di tutto. E' persino più orrendo che, una volta denunciata (e dall'Organizzazione mondiale della Sanità, non dai media sempre accusati di scandalismo), l'infamia non provochi sussulti di coscienza, vergogna, interventi forti, ma, come capita sempre con i crimini industriali, con gli omicidi del profitto, soltanto rimozione e oblio. Lietta Tornabuoni

Persone citate: Quarto Mondo

Luoghi citati: Africa, Francia, Italia