All'asta i quadri strappati agli ebrei di Tito Sansa

All'asta i quadri strappati agli ebrei AUSTRIA 11»! L'incasso in beneficenza: alcuni acquirenti donano i pezzi a Gerusalemme All'asta i quadri strappati agli ebrei Le preziose tele trafugate dai nazisti a Vienna VIENNA NOSTRO SERVIZIO La comunità israelita di Vienna è più che soddisfatta, dopo la prima giornata dell'asta di beneficenza durante la quale Christie's ha messo all'incanto il «tesoro di Mauerbach», la collezione di beni preziosi che i nazisti rapinarono agli ebrei della capitale austriaca. Non soltanto perché è stata di gran lunga superata già dopo poche ore la cifra di incasso preventivata dai più, ma anche perché alcuni degli acquirenti di quadri (che per il momento sono anonimi, ma che certamente verranno conosciuti) hanno annunciato di volere donare i quadri acquistati al museo di Gerusalemme. Vincitore assoluto dell'asta è stato un autore del XVII secolo, Abraham Mignon, sconosciuto al gran pubblico e anche ad alcuni mercanti d'arte italiani, ma assai apprezzato nel mondo anglosassone. Una sua natura con fiori e insetti (59x49) ha fruttato alle vittime dell'Olocausto la bellezza di 11 milioni e mezzo di scellini austriaci, pari a circa 1 miliardo e mezzo di lire italiane. Al secondo posto sempre lo stesso Abraham Mignon con un'altra natura morta con frutta, insetti e un topo, che ha portato circa 800 milioni di lire. Affollato come non mai il salone delle aste al museo delle arti applicate, da centinaia di mercanti provenienti da ogni parte del mondo. la maggioranza era americana e inglese, ma numerosi erano pure i tedeschi, i francesi e gli italiani, ciascuno con sottobraccio il suo bravo catalogo, del quale erano state tirate e distribuite 20 mila copie per cercare in extremis di rintracciare qualche proprietario di un quadro o di un monile scampato ai campi di sterminio nazisti. Se d'ora innanzi qualche superstite dovesse venire rintracciato, mezzo secotodopo la fine della guerra, gli verrà risarcita in denaro la somma ottenuta dall'asta. Emozionante è stata la chiamata della natura morta di Abraham Mignon, partita da una stima di 80 milioni di lire. Toccata rapidamente quota mezzo miliardo, si sono inseriti per telefono due azionisti, uno dagli Stati Uniti l'altro da Londra, che hanno subito fatto sabre la quotazione rincorrendosi sul miliardo e oltre. Ha vinto il mercante londinese. Oltre che le vittime del nazismo, trarranno un beneficio dalla vendita le casse dello Stato austriaco. Ogni prezioso infatti è gravato da univa del 20 per cento, per cui, per ogni miliardo di lire che l'asta frutterà, allo Stato andranno 200 milioni. Non solo: le centinaia di mercanti d'arte che in occasione dell'asta non badano certo a spese, hanno portato a Vienna altre ingenti somme. «Dopo avere per mezzo secolo tenuto celati i quadri degli ebrei, cercando in ogni modo di non restituirli ai proprietari - ha commentato un giornalista viennese - non ci meritavamo certamente questa asta, che è come una manna dal cielo». Tito Sansa

Persone citate: Abraham Mignon

Luoghi citati: Austria, Gerusalemme, Londra, Stati Uniti, Vienna