Mons. Tauran chiede «relazioni permanenti» con L'Avana Tra il Vaticano e Fide è caduto l'ultimo muro

Mons. Tauran chiede «relazioni permanenti» con L'Avana Mons. Tauran chiede «relazioni permanenti» con L'Avana Tra il Vaticano e Fide! è caduto l'ultimo muro L'AVANA. Cinque giorni di visita ufficiale a Cuba ventidue anni dopo l'ultimo viaggio nell'isola caraibica di un alto rappresentante del Vaticano (1974, cardinale Casaroli) costituivano già un evento di grande rilievo. La missione del «ministro degli Esteri» pontificio Jean Luis Tauran è diventata storica lunedì sera quando l'arcivescovo francese è stato ricevuto da Fidel Castro. L'incontro ha avuto luogo nel Palazzo della Rivoluzione, sede del comitato centrale del partito comunista, dopo che alla Nunziatura apostolica dell'Avana si era svolto un ricevimento cui avevano preso parte vari esponenti del governo e del pc cubani. Tauran ha anche visitato l'aula magna dell'Università dell'Avana, dove sono sepolti i resti del sacerdote cubano Felix Varela, difensore della lotta d'indipendenza contro la Spagna morto nel 1953 negli Stati Uniti che, in virtù di un processo di beatificazione iniziato quest'anno, dovrebbe diventare il primo santo di Cuba. Secondo quanto scritto ieri dal quotidiano dell'Avana «Granma», con mons. Tauran e il «lider màximo» erano presenti il ministro degli Esteri cubano Roberto Robaina e il nunzio apostolico, Beniamino Stella. L'inviato vaticano ha chiesto a Castro uno «sviluppo permanente» delle relazioni fra Cuba e la Santa Sede e fra la Chiesa e lo Stato. Mons. Tauran, indica quindi «Granma», ha ringraziato Castro per «le attenzioni ricevute» durante i suoi cinque giorni di permanenza nell'isola caraibica terminati ieri sera. «Granma» riferisce in prima pagina che «l'incontro si è svolto in un clima cordiale e di rispetto», permettendo «uno scambio sincero di opinioni su aspetti di mutuo interesse internazionale». Infine, scrive il giornale, Fidel Castro e mons. Tauran hanno anche esaminato «altri temi legati agli sforzi compiuti dal popolo e dal governo cubano per continuare a lavorare per lo sviluppo economico del Paese». La visita dell'altro prelato all'Avana, si osserva a Cuba, po¬ trebbe aprire la prospettiva di un incontro fra il Papa e Castro a Roma, dove quest'ultimo dal 13 al 17 novembre prossimi parteciperà al vertice della Fao sull'alimentazione nel mondo. Secondo fonti diplomatiche se il presidente cubano non dovesse incontrare il Papa a Roma, potrebbe invitarlo a Cuba, unico Paese dell'America Latina dove Giovanni Paolo II non si sia ancora recato. Nel corso della sua visita cominciata venerdì, prima di essere ricevuto da Castro, mons. Tauran aveva già avuto modo di esprimere durante le messe officiate a Pinar del Rio e nella capitale la condanna del Vaticano al blocco imposto all'isola dagli Stati Uniti e alla recente legge Helms-Burton, nonché la sua personale fiducia sulla prospettiva di una visita del Papa a Cuba. La tappa all'Avana potrebbe essere programmata durante il viaggio previsto per l'ottobre '97 in Brasile. Secondo un commento pubblicato domenica dal quotidiano tedesco «Die Welt», la missione vaticana nell'isola di Fidel dovrebbe creare le premesse per un trapianto a Cuba del «modello polacco»: la Chiesa, in sostanza, dovrebbe aiutare una transizione «morbida» da un regime moribondo alla democrazia, dando voce e promozione alla società civile ed evitando situazioni traumatiche per la popolazione. Il «dialogo critico» avviato dalla Unione Europea con Castro non ha finora fatto avanzare di un passo la democratizzazione - ha scritto la corrispondente da Roma Rose-Marie Borngaesser -, ma ha solo fatto arrivare nuovi investimenti stranieri nei settori dell'economia scelti dal regime. Il Vaticano punta invece ad ottenere, oltre ad una reale apertura politica, il miglioramento delle condizioni di vita del popolo cubano. La diplomazia vaticana dovrà sviluppare tutte le proprie proverbiali capacità - conclude il commento - per evitare di legittimare il regime castrista e di aiutarlo a superare l'isolamento internazionale, [e. st.] Sempre più probabile l'incontro a Roma tra Wojtyla e «lider maximo» L'inviato vaticano monsignor Jean Louis Tauran (a destra mentre celebra messa all'Avana) è stato ricevuto lunedì sera da Fidel Castro che a metà novembre dovrebbe incontrare a Roma il Papa