Pacini «chiedo al gip di essere sentito»

Pacini Pacini «Chiedo al gip di essere sentito» LA SPEZIA DAL NOSTRO INVIATO «Chicchi» gioca una nuova carta. E così offre, o magari chiede, un nuovo interrogatorio. Ma non si rivolge ai pm Cardino e Franz. No, meglio cercare altrove l'interlocutore: per questo gli avvocati difensori Giuseppe Lucibello e Sergio Zolezzi si sono rivolti al gip Maria Cristina Failla, la stessa che ha stabilito come la posizione di Lucibello non sia incompatibile con quella di Pacini Battaglia. Ora viene chiesto un «interrogatorio di garanzia», c questo potrebbe significare che «Chicchi» ha qualcosa di nuovo, o di diverso, da offrire al giudice per fargli cambiare idea visto che l'istanza di scarcerazione è stata respinta. Fin troppo ovvio pensare che quel «qualcosa in più» sia venuto in luce proprio nel corso dell'interrogatorio con i pm, quello secretato con successo discutibile, considerato che è scivolato fuori il nome ingombrante del generale Luigi Federici, comandante dell'Arma. «Chicchi» fa capire che potrebbe chiarire qualche punto interrogativo. Perché il futuro prossimo potrebbe rivelarsi deprimente considerato che Omar, il maghrebino compagno di cella, se ne va e lui ha tutta l'impressione di esser costretto a rimanere. E' interrogatorio anche per Lorenzo Necci. Domani lo ascolteranno i pm Cardino e Franz. Ciò che interessa sono le attività delle società che aveva contribuito a creare o che, in ogni modo, facevano capo a lui. «Il fatto è che parecchie persone si aspettavano chissà che cosa da lui, e lui assentiva spesso, ma poi non muoveva niente», osserva il difensore Paolo Masseglia. Che aggiunge: «Bisogna attendere, prima di demolirlo. Non è uno che abbia ingannato lo Stato». E ha ripreso ad agitarsi anche Emo Danesi, che dall'I 1 ottobre ha lasciato la sua cella per un letto d'ospedale. Invoca una nuova perizia, maisia che gli venga riconosciuta l'incompatibilità al carcere e a tutti i suoi surrogati. E dopo, toccherà al maggiore dei carabinieri Francesco D'Agostino essere ascoltato dai magistrati. Già collaboratore di Antonio Di Pietro, avrebbe il nome scritto in chiara grafia in alcune agende di «Chicchi». E poi, c'è sempre quell'affare più o meno miliardario dell'appartamento in via dell'Anima, centro di Roma, da chiarire. Il raid svizzero del pm Cardino è continuato anche ieri. Ginevra e Berna le tappe del viaggio: lo scopo, ottenere notizie sui conti riconducibili agli imputati di questa inchiesta che sembra essere lontana assai da una conclusione. Cardino si è incontrato con Carla Del Ponte, procuratore generale, e ha sottolineato le troppe lacune causate dalle reticenze o, nel migliore dei casi, dai ritardi. Altra tappa, la Francia. Ma oggi il pm dovrebbe essere qui a La Spezia: è lui, in fondo, il titolare di «Tangentopoli 2». [vi.tes.]

Luoghi citati: Berna, Francia, Ginevra, La Spezia, Roma