Riforme partenza al rallentatore di Ippolito
Polo all'attacco suU'Authority. Decreto-Bagnoli, il governo chiede la fiducia Polo all'attacco suU'Authority. Decreto-Bagnoli, il governo chiede la fiducia Riforme, partenza al rallentatore D'Alema: nella Bicamerale possibili maggioranze diverse ROMA. Prima il Parlamento approva la legge finanziaria (tempo massimo, 31 dicembre) e poi potrà dedicarsi al varo definitivo della commissione per le riforme. Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi (con il consenso del Polo) hanno concordato ieri questo percorso in due tempi che toglie molte cartucce ai partiti minori dei due fronti. «Guai a confondere riforme e governo - dice il leader della Quercia -. La Bicamerale non è un grimaldello per far cadere Prodi e non si può pensare che il governo sia lo strumento per impedire le riforme». Ma ammette che saranno possibili «magioranze diverse». I tempi delle due partite sono ben distinti e si gioca ora solo il tiro al bersaglio alla Finanziaria. Il Polo attacca a testa bassa per indebolire il più possibile Prodi (ha cominciato ieri alla Camera contro il decreto su Bagnoli e al Senato contro l'authority per le tic). E Prodi difende ad un tempo la Finanziaria e il suo diritto a sopravvivere al varo della Bicamerale. Ippolito, Martini, Meli e Rapisarda ALLE PAG. 2 E 3
Persone citate: D'alema, Massimo D'alema, Meli, Prodi, Rapisarda, Silvio Berlusconi
Luoghi citati: Roma
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