Per l'Europa Trapianti Record italiano

Per l'Europa Per l'Europa Trapianti Record italiano UDINE. Italiani cuore d'oro, ma non solo, tanto che hanno superato la media europea in tema di donazioni di organi, varcando la soglia dei quindici casi per milione. Ne hanno dato notizia i sanitari del Nit, Nord Italia Trapianti, al convegno dei vent'anni dalla costituzione, tenuto a Udine; e ne ha subito preso atto il ministro della Sanità, Rosi Bindi, presente ai lavori, che alla perentoria richiesta di una legislazione più corrispondente alla domanda di donazioni, ha corrisposto dando garanzia che il governo «non dirà una parola sul problema del consenso» e si rimetterà al dibattito e alle decisioni del Parlamento, con l'intento di garantire il massimo di democraticità e di consenso su una scelta fin troppo delicata. «Noi - ha specificato la Bindi metteremo un grande impegno culturale nell'educazione e nella formazione delle persone, con una campagna per le donazioni e per i trapianti, senza tuttavia interferire con il Parlamento». Preso atto che 16 donazioni su 1 milione di abitanti costituiscono ima prova attendibile del grado di civiltà del Paese, il ministro ha ribadito che la decisione «deve essere frutto di un consenso cosciente, mai strappato e rubato alla persona». Ma il Nit ha ottenuto dal ministro un'altra promessa importante, capace di consolidare l'aumento delle donazioni e dei trapianti: l'impegno, cioè, a non disgregare «nel segno del regionalismo a tutti i costi» il sistema attuale di monitoraggio e di organizzazione. «C'è tutta l'intenzione di non violentare le realtà che esistono - ha detto, infatti, la Bindi -, ma di farle evolvere gradualmente nel rapporto Ira le regioni». D'altra parte per il Nit e per la sua «storia di buona sanità, che non va persa», come ha riconosciuto la stessa Bindi, parlavano i numeri: 217 donatori rispetto ai 200 del '95, 408 trapianti di rene contro i 382 dell'anno precedente, 26 di polmone contro 19, 187 di legato contro 171. «In vent'anni di attività - ha ricordato il presidente Gùolamo Sirchia - il Nit ha utilizzato 2875 donatori che hanno reso possibile l'esecuzione di 8566 trapianti: 5343 di rene, 171 di rene-pancreas, 1772 di cuore, 25 di cuore-polmone, 99 di polmoni, 1156 di fegato, con una sopravvivenza a cinque anni dal trapianto, pari all'80 per cento. Un successo che Sirchia ha attribuito soprattutto alla legge sulla definizione e sull'accertamento di morte che ha vinto un tabù. «Ma il ministro Bindi ha offerto anche un'altra garanzia: ha, infatti, assicurato che i trapianti continueranno a essere effettuati soltanto in strutture pubbliche, forti del potenziamento del Centro di riferimento presso l'Istituto superiore di sanità. Infine il presidente dell'Associazione emodializzati. Franca Pellini, ha chiesto l'istituzione di una lista unica per i trapianti a livello nazionale «per garantire un controllo di equità e trasparenza nella distribuzione degli organi»; mentre Sirchia ha ricordato che il Nit copre solo im terzo del fabbisogno e che 2300 pazienti aspettano un rene, oltre 300 un cuore o un fegato, con attese che si protraggono anche per 15 mesi e non sono rari i casi in cui il ritardo si rivela fatale. Michele Meloni

Persone citate: Bindi, Franca Pellini, Michele Meloni, Rosi Bindi, Sirchia

Luoghi citati: Europa, Nord Italia, Udine