Per la pace Anche l'Europa ha un mediatore
Per la pace Per la pace Anche l'Europa ha un mediatore LUSSEMBURGO. L'Unione Europea comincia a ragionare, e soprattutto a decidere, in tentimi di politica estera e di sicurezza comuni. Lo dimostra la decisione, presa ieri a Lussemburgo dai 15 ministri degli Esteri dell'Ue, di designare un «inviato speciale» che garantisca una «presenza politica» europea nel processo di pace nel Medio Oriente. L'«inviato» in questione, lo spagnolo Miguel Angel Moratinos, sarà presente in Israele e a Gaza non per partecipare al negoziato di pace tra israeliani e palestinesi - che avviene su base bilaterale - ma, ha precisato il ministro degli Esteri italiano Lamberto Dini, per «essere a disposizione delle due parti e svolgere, se richiesto, un ruolo di buoni uffizi». E' stata la diplomazia italiana, affiancata in particolare da quella francese, a condurre in porto la linea impostata dall'Ue il 5 ottobre nel Consiglio europeo di Dublino quando, davanti alla «impasse» del negoziato di pace, aveva individuato in una maggiore «presenza politica» europea la strada per favorire il superamento delle difficoltà. Moratinos, esperto di problemi mediorientali, svolgerà a tempo pieno la sua funzione, analoga a quella che lo svedese Biltd svolge per l'ex Jugoslavia. Israele ha ribadito ieri la sua opposizione di principio alla designazione di un inviato speciale europeo. «Se Israele dice "sì", non potrà rifiutare un emissario del Giappone e un altro della Cina, per esempio, ciò che rischia di trasformare la discussione in negoziati internazionali», ha detto un portavoce dell'ufficio del ministro degli Esteri Levy. Dini ha riconosciuto che «al momento l'accettazione formale di Israele non c'è ancora». «Ma non vedo come gli israeliani - ha osservato - potrebbero rifiutarsi di parlare con l'inviato dei Quindici visto il coinvolgimento economico e politico dell'Ue in Medio Oriente». [Ansa] 'l'i
Persone citate: Dini, Lamberto Dini, Miguel Angel, Moratinos
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