«Boris? E' un paziente che ci dà filo da torcere»

«Boris? E' un paziente che ci dà filo da torcere» «Boris? E' un paziente che ci dà filo da torcere» iiiiilB IL MEDICO DEL LEADER PROFESSOR Serghej Mironov, sembra che la malattia di Boris Eltsin sia stata provocata dall'affaticamento della campagna elettorale. Come mai i medici hanno permesso che arrivasse a un tale esaurimento? «La situazione politica alla vigilia del voto era molto grave. Eltsin non avrebbe ottenuto il risultato positivo che ha raggiunto senza uno sforzo intenso. Certo, noi abbiamo cercato di ri-,, durre la fatica fisica, ma spesso un incontro che doveva durare 15 minuti si prolungava di un'ora. Noi medici eravamo impotenti». Circola voce che già un anno fa gli americani avevano proposto a Eltsin di farsi operare, ma lui avrebbe rifiutato. «Non ne ho mai sentito parlare escludo che il Presidente possa averne discusso con qualcuno, a quattr'occhi. Ma nessun Paese straniero si è mai messo in contatto con noi per vie ufficiali». Ma è vero che l'operazione si era resa necessaria già allora? «Oggi, dopo l'esperienza degli ultimi mesi, possiamo immaginare che il problema possa essere nato parecchio tempo fa. Ma tutti abbiamo visto la splendida l'orma di Boris Nikolaevich durante le sue tournée elettorali. Poi bisogna dire che non era assolutamente disposto ad auto- «Ci stimun uoma volte ècambiarCerto, non a, ma è o duro e difficile gli cura» rizzare un intervento, un ipotesi che rifiutava totalmente. Non ci rimaneva che sperare nella forza dell'organismo e del carattere del Presidente. Purtroppo, la malattia è risultata abbastanza grave». Quando si terrà l'intervento? Si dice che possa essere cancellato e che il Presidente sia ormai inoperabile. «Non è vero. Stiamo rispettando pienamente il grafico dei preparativi all'operazione». Due settimane fa ha fatto il giro del mondo la notizia che il Presidente aveva una brutta analisi del sangue. «Non capisco il perché di tanta agitazione. Non avevamo mai nascosto al pubblico l'esistenza di questo problema. Ora stiamo cercando di rimediare e possiamo dire di aver già raggiunto un certo progresso». Un'altra voce che circola è che il cuore è solo il quarto problema del Presidente in ordine di importanza. Il suo male più grave sarebbe una cirrosi al fegato, poi necessiterebbe di un intervento al rene sinistro e infine soffrirebbe di gravi disfunzioni dei vasi sanguigni del cervello. E' vero? «Boris Nikolaevich non ha mai sofferto di reni. Nel suo fegato abbiamo riscontrato alcuni cambiamenti di metabolismo dovuti all'età. Per quanto riguarda i vasi del cervello abbiamo svolto dei test estremamente minuziosi, ma non c'è nessuna anomalia. Alla radice di tutti i problemi c'è un'insufficienza cardiaca che ormai non può essere risolta in modo cardinale con i farmaci. Ma ribadisco che non è una questione di vita o di morta, il bypass serve per conservare un livello di capacità la¬ vorativa necessario a un Presidente. Se-fosse un paziente ordinario potrebbe vivere anche senza l'intervento». Qual è la percentuale di rischio? «Ogni intervento chirurgico, tanto più sul cuore, comporta un certo rischio. Abbiamo deciso di preparare con calma il Presidente, tutti i suoi organi interni, tutti i sistemi dell'organi¬ smo. Per questo al consulto con il professore americano DeBakey, il 25 settembre scorso, abbiamo deciso di aspettare 6-10 settimane. In questo caso la prognosi sarà positiva. Ma non mi arrischierei a dare una valutazione in percentuale». Michael DeBakey prenderà parte all'intervento? «Sì, prevediamo la sua partecipazione insieme con altri spe- cialisti stranieri. Ma non significa che entrerà in sala operatoria e prenderà il bisturi. Probabilmente sarà il nostro consulente». Riuscirà Eltsin a recuperare una buona forma dopo il bypass? «Se tutto andrà bene - facciamo tutti gli scongiuri del caso potrà lavorare pienamente per tutta la durata del suo mandato. E anche di più». Attualmente lei è l'uomo che vede più spesso il Presidente. Come sta? «Temo di non poter essere obiettivo. Innanzitutto Boris Nikolaevich si comporta molto correttamente e stima enormemente il nostro lavoro. Nello stesso tempo è un uomo duro. Certe volte ci è difficile trovare un accordo. Ha una sua visione del problema, un rapporto personale con il proprio corpo. Se dobbiamo cambiare terapia o somministrargli un nuovo farmaco l'unico modo è convincerlo della necessità di farlo». E' un paziente difficile? «Come qualsiasi altro malato, Boris Nikolaevich all'inizio non riusciva a rassegnarsi al fatto che la sua salute non era più buona come un tempo. E questo l'ha traumatizzato moltissimo. Mi pare che ora si sia reso conto della sua situazione e abbia cominciato a partecipare alle cure». Come dorme e come mangia «All'inizriuscrasseEra traum io non va a narsi matizzato» il Presidente? «Nonostante le sue dimensioni Boris Nikolaevich mangia poco. Non l'ho mai visto consumare un pasto con appetito eccezionale. Ha avuto problemi di insonnia a causa dello stress, ma ora sono stati eliminati». Legge giornali, guarda la tv? «Non possiamo proibirlo. Forse non legge tutto, sceglie qualcosa». E come reagisce alle pubblicazioni sulla sua malattia? «Se riflettono lo stato reale delle cose bene. Non mi dice mai nulla, ma spesso dal suo sguardo, dal suo umore, da come ci accoglie, vedo che i giornali hanno di nuovo scritto qualcosa di brutto. Posso dire con certezza che tutte le "rivelazioni" delle ultime settimane sono inventate di sana pianta». Come è Eltsin in privato? «I nostri contatti si limitano, diciamo così, agli aspetti professionali. Ma spesso i familiari del Presidente ci invitano a prendere il tè con loro. La moglie di Eltsin, Naina, prepara torte squisite, le riescono soprattutto le focacce ripiene di cavolo». Che atmosfera regna nella famiglia del Presidente? «Non c'è traccia di panico, tutti vivono di speranza». Alexandr Gamov Copyright «Komsomolskaja Pravcla" e per l'Italia -La Stampa» «Ci stima, ma è un uomo duro e a volte è difficile cambiargli cura» «All'inizio non riusciva a rassegnarsi Era traumatizzato»

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