Un fisco per lo sviluppo

Il Un fisco per lo sviluppo Un fisco per lo sviluppo Il // carico fiscale che grava sulle imprese italiane supera dal 50% al 100% quello della concorrenza estera. Pagare le imposte costa anche molto in termini di oneri gestionali, dovuti alla complessità e all'incertezza normativa. Il fisco, così com'è, sta diventando un insostenibile aggravio competitivo e, soprattutto, un grave limite alle capacità di iniziativa dei privati L'esosità del nostro fisco è figlia dell'eccessivo ed anomalo livello di spesa pubblica e dell'enorme quantità di debito cumulato. Per tali ragioni, la pressione fiscale, in pochi anni, è cresciuta a dismisura raggiungendo, e poi superando, il livello medio europeo. Ora, si è però raggiunto un livello insostenibile, penalizzante nel confronto competitivo intemazionale e pregiudizievole ai fini dello sviluppo interno. Da più parti, oramai, si avverte l'esigenza di una radicale riforma del sistema d'imposizione, in particolare sulle attività d'impresa, in modo tale che il fisco divenga uno strumento di sostegno e di sviluppo all'attività economica e produttiva; non, com'è ora, un freno alle capacità di iniziativa privata. A partire da queste considerazioni sulla criticità dell'attuale sistema e sull'esigenza di costruire una nuova fiscalità, basata anche su di un rapporto collaborativo fra Fisco e Impresa, la Piccolindustria dell'Unione Industriale di Torino ha organizzato per giovedì 31 ottobre dalle ore 10 alle ore 13 nelle sale del proprio Centro Congressi (via Fanti 17; parcheggio riservato) un convegno su «Un fisco per lo sviluppo». Al convegno le ragioni degli imprenditori saranno portate da; Giorgio Fossa, Presidente Confindustria; Mario Casoni, Presidente Nazionale Piccola Industria; Francesco Devalle, Presidente Unione Industriale To- rino, e Luigi Tessera, Presidente Piccolindustria di Torino. Gli interventi «tecnici» saranno, invece, affidati a Franco Gallo, già Ministro (tecnico) delle Finanze nel Governo Dini, e Giovanni Zanetti, torinese, Sottosegretario all'Industria nel medesimo Governo. All'incontro, prenderanno parte esponenti eli tutta l'industria, grande, piccola e media, ai massimi livelli, per ribadire che intorno alla questione fiscale si gioca la partita dello sviluppo futuro e della tenuta competitiva del sistema-Paese. Proprio perché il tema fiscale riveste una grande valenza politica, che spesso si accompagna a toni di aspra ed infuocata polemica, si è cercato di rendere il confronto il più possibile neutrale, apartitico e rigorosamente scientifico. Nel corso del convegno, infatti, verranno resi pubblici i risultati di una ricerca appositamente affidata all'Università Luiss di Roma. Sul piano dei contenuti, gli aspetti da sollevare sarebbero molti; l'intenzione è, però, quella di limitarsi a poche considerazioni, sostanziali: le imprese italiane sono soggette ad una tassazione sul reddito prodotto sensibilmente più elevata (1,5/2 volte) rispetto a quella in capo alle nostre concorrenti europee; le imprese italiane subiscono un carico contributivo più che doppio rispetto alle nostre concorrenti europee; queste distorsioni si traducono, per le nostre aziende, in un aggra¬ vio di competitività non più sopportabile, che, se non corretto, diverrà un ulteriore fattore di deindustrializzazione; in Italia, non solo si paga molto, ma è anche difficile ed oneroso assolvere i propri obblighi fiscali. Il fisco, così com'è oggi, è ispirato da una logica punitiva, che colpisce il produttore di ricchezza: questa impostazione, di fatto, incentiva l'elusione e l'evasione, che si traducono in un danno economico rilevante per l'Erario. E' necessario cambiare mentalità. E' necessario che il fisco diventi uno strumento di politica industriale a sostegno dello sviluppo, delle capacità di iniziativa dei privati. In questa logica, nel corso dell'incontro, verrà avanzata una proposta, i cui elementi princi¬ pali consistono in: una riduzione dell'aliquota sul reddito d'impresa, conseguibile anche attraverso una ridefinizione della base imponibile; un trattamento differenziato degli utili, più pesante per quelli distribuiti, agevolato per quelli reinvestiti; un sistema di incentivi, di bonus fiscali, per le aziende che con il loro operato contribuiscano al miglioramento dell'economia e della sua competitività. In tal senso, dovrebbero trovare applicazione sgravi fiscali per le aziende che: realizzino attività di innovazione, ricerca e sviluppo; procedano a nuove assunzioni, soprattutto di giovani; raggiungano livelli di eccellenza, in quanto a capitalizzazione o a scarso indebitamento. Il convegno intende costituire un'occasione di stimolo e di critica costruttiva, nonché raccogliere e fare proprie le sempre più pressanti esigenze di rinnovamento del sistema fiscale presenti entro il mondo delle imprese. L'incontro è aperto a tutti gli operatori economici, in ragione della considerazione che la questione fiscale è in certo modo trasversale alla società e al mondo del lavoro e, seppure con modalità ed intensità differenti, colpisce vaste aree di interessi economici e professionali. Per prendere parte all'incontro è necessario confermare la propria partecipazione alla Segreteria Piccolindustria, al numero di tel. 011/5718.248, oppure fax 011/5718.331.

Persone citate: Dini, Francesco Devalle, Franco Gallo, Giorgio Fossa, Giovanni Zanetti, Luigi Tessera, Mario Casoni

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino